La Gazzetta dello Sport

Subito decisivo Ritrova il gol e il feeling con il tecnico

●Precampion­ato a secco, ma va a segno quando conta: «Ancelotti ha portato le sue idee, noi dobbiamo seguirlo»

- Stefano Cieri ROMA

TOCCHI PER ZONA

Un precampion­ato intero trascorso senza gol. Che non è proprio il massimo per uno che con la porta avversaria ha sempre avuto una certa confidenza. Ma poi, alla prima occasione che conta, ecco la firma su una vittoria preziosa, importante e confortant­e. Per lui e per il suo Napoli. Così fanno solo i grandi campioni. Quelli che le amichevoli contano fino a un certo punto. Quelli che, quando si comincia a fare sul serio, non mancano mai. Lorenzo Insigne della squadra partenopea non è solo uno degli elementi dotati di maggiore talento. E’ qualcosa di più, è l’anima napoletana di una formazione cosmopolit­a. E’ lo scugnizzo che si trasforma in condottier­o. Giusto che a siglare la prima vittoria del nuovo corso ancelottia­no sia stato proprio lui.

GIOCA COME VUOI Carlo lo ha seguito sin dal primo giorno di ritiro come fa un padre attento e premuroso, ma mai asfissiant­e.

Lo ha provato anche da falso nueve, poi l’ha riportato sulla fascia, dove lui preferisce giocare. Dicendogli solo poche ma significat­ive parole: «Lorenzo, gioca come vuoi e dove vuoi. Basta che fai ciò che sai». Il modo migliore per caricare Lorenzinho. Il resto lo hanno fatto l’atmosfera da tre punti, un avversario che gli porta bene (è il 4o gol in 12 partite contro la Lazio), il confronto con l’amico fraterno Immobile e anche la presenza di Roberto Mancini in tribuna. Il c.t. lo considera un punto fermo del nuovo corso azzurro. Gli ha anche affidato la fascia di capitano a maggio nei suoi primi impegni sulla panchina della Nazionale. Non si stanca di mostrargli tutta la sua stima ogni volta che ne ha l’occasione. Mancini, Ancelotti. Grandi tecnici che - prima - sono stati grandi giocatori, capaci di vincere scudetti e coppe.

VOGLIA DI SCUDETTO Insigne vuole fare altrettant­o. Di più. Vuole legare il suo nome a un traguardo che sarebbe storico per la sua città. Un sogno che, nella scorsa stagione, è svanito solo alla fine. In estate da più parti si avanzavano dubbi sulla possibilit­à che il Napoli potesse puntarci di nuovo, a quel sogno. La risposta che arriva dall’Olimpico, da questo punto di vista, è più che confortant­e. «Dobbiamo rimanere con i piedi per terra e lavorare duro – dice alla fine Insigne, uscito a 15’ dal termine per una botta al ginocchio –. Lo scorso anno abbiamo dato l’anima, ma non è bastato. Siamo rimasti gli stessi con qualche nuovo arrivo. Sono convinto che possiamo far bene in Italia e in Europa. Il mio sogno, non lo nego, è lo scudetto, ma è ancora presto per parlarne». Con Ancelotti il feeling è scattato subito: «Ha portato le sue idee, noi dobbiamo seguirlo perché lui è un tecnico che ha vinto tanto dappertutt­o». E che, una volta arrivato a Napoli, non ha avuto dubbi nel mettere Lorenzinho al centro del progetto.

OBIETTIVI

«Il mio sogno è lo scudetto, non lo nego, ma è presto per parlarne»

Lorenzinho è uscito dal campo a 15’ dalla fine per una botta al ginocchio

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