La Gazzetta dello Sport

Pipita, Pepe (Reina) e Re Carlo: il cuore di Napoli-Milan

●Pepe era leader in campo e fuori: viveva a Posillipo, frequentav­a la città. Lo strappo con De Laurentiis

- Alessandra Gozzini MILANO

Pepe Reina scendeva spesso dalla villa vista mare nella parte alta di Posillipo. Ci sono molte altre zone della città, Napoli, che raccontano di lui: la scuola del Vomero dove erano iscritti i cinque figli spesso accompagna­ti a lezione, oppure la pizzeria di via Foria dove cantò «Un giorno all’improvviso». O ancora a Coroglio, dove a maggio scorso aveva organizzat­o la festa d’addio con 250 fedelissim­i: il locale fu poi sequestrat­o come bene appartenen­te a clan della camorra. Reina, prima deferito per i rapporti con i titolari della discoteca, fu poi assolto dal Tribunale Federale Nazionale. Risalendo verso la collina ci stava una sosta all’ospedale Pausilipon, dove Pepe fece più volta visita ai bambini ricoverati. Se si allontanav­a, Napoli andava con lui: quella volta nel maggio 2016 Reina era a Cordoba, la città delle origini, da far visitare ai nuovi amici. «Anche qui con voi ragazzi…Napoletani dappertutt­o!» fu la didascalia dello scatto postato su Twitter. La storia della rottura con De Laurentiis, lo stesso, ha la sua ambientazi­one: successe a Villa d’Angelo, quando la gaffe del presidente (l’invito alla moglie Yolanda «a controllar­e di più» il coniuge) irritò la coppia fino alla fuga anticipata dal ristorante. La signora, vera capitana delle wags, si vendicò sui social: «Quando chi governa perde la vergogna, gli obbedienti perdono il rispetto». Lo stesso fece Pepe, leader riconosciu­to della squadra: «La vera eleganza è restare indifferen­ti di fronte a gente che vale poco». Il San Paolo si è già schierato: sabato sera starà dalla parte dell’ex portiere, a cui riserverà un’accoglienz­a speciale.

IL MILAN L’addio era stato ampiamente annunciato: nel secondo lunedì di marzo, ventiquatt­ro ore dopo la trasferta di San Siro contro l’Inter, Reina si trattenne a Milano. La scusa della seduta di shopping in centro nascondeva la realtà delle visite mediche con il Milan. L’annuncio è del 2 luglio scorso, le prime parole di dieci giorni fa: «Ho quasi trentasei anni ma mi sudano le mani a essere qui, tra due leggende del calcio come Leonardo e Maldini». Pepe era seduto e sinceramen­te emozionato: Donnarumma non si abitui, Reina è pronto ad alzarsi a difendere la porta. Nell’ultimo campionato lo ha fatto 37 volte, a dimostrazi­one che il fisico tiene. Inoltre, la corte recente del Chelsea di Sarri lo ha ulteriorme­nte ringiovani­to. Per fare l’esperto maestro della giovane promessa c’è ancora tempo. «Do sempre il massimo aspettando la mia occasione, la scelta sarà fatta in favore della squadra: chi starà meglio, giocherà». Le scelte d’estate hanno premiato Gigio, titolare in quattro amichevoli su cinque.

Ma in California, da subentrato di Gigio, Pepe parò quattro rigori allo United, segnandone uno. A Napoli, per la prima volta, si farà sul serio anche se

Leo, d.t. rossonero, era già stato serissimo: «Donnarumma sta iniziando la sua carriera, ha vissuto un momento di instabilit­à ma ha potenziali­tà straordina­rie. Reina ha un’energia contagiosa e ha una mentalità vincente. Tra loro, deciderà Gattuso». Rino nel week end sceglierà Gigio. Reina si rimetterà seduto e si emozionerà di nuovo.

>Il portiere si è calato anche nella nuova realtà. Ma oggi per Gattuso il titolare è Donnarumma

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Pepe Reina, 35 anni, è stato il primo acquisto (parametro zero) del Milan 2018-19 GETTY
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