La Gazzetta dello Sport

ICARDI BATTI UN GOL

DOPO LA BRUCIANTE SCONFITTA COL SASSUOLO

- D’ANGELO, STOPPINI

L’Inter ha bisogno del suo capitano sin da domenica Lui all’esordio ha steccato mentre rivali come Dzeko e Immobile hanno subito fatto centro

C’è un’immagine che più di altre riassume bene la disfatta di Reggio Emilia. Mauro Icardi a terra, in ginocchio sotto la curva gremita dai tifosi nerazzurri. Sembra quasi chiedere scusa al popolo interista dopo la clamorosa palla gol sciupata a pochi metri dalla porta. Una di quelle occasioni che negli anni hanno esaltato il fiuto del gol e il killer instinct del capitano dell’Inter. E forse la partita con il Sassuolo è girata definitiva­mente lì. Perché poi l’Inter non ha avuto più la forza di andare all’arrembaggi­o, di chiudere il Sassuolo a ridosso della sua area e cercare l’episodio per capovolger­e la sfida. Il colpo di testa sul finale di De Vrij avrebbe potuto evitare la sconfitta, certo, ma non avrebbe canpoi cellato la sostanza della prova: opaca, con poche idee e ancora sulle gambe per i carichi di lavoro, l’Inter di Reggio Emilia ha evidenziat­o diverse difficoltà. Alcune davvero inaspettat­e.

BRUTTI RICORDI E allora toccherà a capitan Icardi guidare la squadra alla riscossa contro il Torino, per far sembrare la caduta di Reggio Emilia soltanto un imprevisto, uno di quelli che a tutti prima o poi capitano nel corso della stagione. Una cosa positiva però c’è: Maurito almeno per un anno non dovrà più mettere piede al Mapei Stadium, diventato ormai un incubo per il numero 9 nerazzurro. Lo scorso anno, sempre sotto la stessa curva e sempre di fronte alla stessa porta, si fece parare un rigore da Consigli, decisivo nella sconfitta per 1-0. Nel febbraio 2015 andò addirittur­a peggio, con Icardi che venne agli insulti con gli ultrà nerazzurri a fine gara, dopo aver cercato – insieme a Guarin – un chiariment­o con i tifosi a seguito della sconfitta per 3-1. Ecco, c’è voglia di voltare pagina. Il prima possibile. Magari sulle orme della stagione 2016-17, che si aprì con un pesante 2-0 subito in casa del Chievo ma che poi vide Icardi andare in gol per quattro gare consecutiv­e contro Palermo e Juventus in casa e le doppiette a Pescara e Empoli in trasferta. Sei reti per lui e 10 punti per l’Inter. La migliore risposta possibile.

PREPARAZIO­NE Icardi immaginava un avvio diverso di quella che per lui può e deve essere la stagione della consacrazi­one, con la prima avventura in Champions della carriera. Un traguardo inseguito per anni a suon di gol, ma mai centrato prima dello scorso maggio. E per farsi trovare pronto ha optato per una preparazio­ne mirata in cui per la prima settimana ha lavorato a parte con un preparator­e al suo fianco, seguendo una tabella personaliz­zata: sì ai carichi di lavoro, ma poi tanta corsa dritta e cura dei dettaglio. Due gol nel precampion­ato contro Sheffield e Zenit – in cui ha saltato soltanto la prima uscita in casa del Lugano. E l’ultima uscita in casa dell’Atletico sembrava aver consegnato a Spalletti il miglior Icardi per il

debutto. E invece Mauro domenica ha steccato, non rispondend­o agli acuti di Immobile e Dzeko, ultimi avversari nella corsa al trono del gol.

SETTEMBRE CALDO Nei primi 45’ di Reggio Emilia il copione è stato lo stesso dell’ultimo campionato, con Icardi unico nerazzurro a rendersi pericoloso. Quello che non voleva Spalletti, che punta a un esercito di cecchini pronti a colpire da fuori nelle gare in cui l’area è super affollata. Ma Politano ha sparato a salve, mentre Lautaro non si è mai affacciato alla conclusion­e. E contro il Torino è facile attendersi una gabbia intorno a Icardi, che sarà come sempre il primo a suonare la carica e a trascinare San Siro e l’Inter verso la prima vittoria. Poi arriverà settembre, il mese chiave della stagione, segnato con un circoletto rosso sul calendario. Mauro tornerà a parlare con il club del rinnovo di contratto, risponderà alla prima chiamata della nuova Argentina del posto Messi e finalmente farà il suo debutto in Champions, dove l’Inter tornerà «a riveder le stelle» mentre Icardi punterà a diventarlo. Una volta per tutte, a modo suo. Mauro lo sa, la svolta nerazzurra non può prescinder­e dai suoi gol.

 ??  ?? Mira da bomber Mauro Icardi, 25 anni, ha segnato 100 gol nelle 160 partite giocate in Serie A con l’Inter
Mira da bomber Mauro Icardi, 25 anni, ha segnato 100 gol nelle 160 partite giocate in Serie A con l’Inter
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