La Gazzetta dello Sport

Ancelotti piezz ’e core Sfida l’allievo Gattuso, riabbracci­a il suo Milan

●Per il tecnico azzurro sarà il primo incrocio in una gara ufficiale dopo l’addio nel 2009: da Rino a Maldini, che ricordi

- Marco Fallisi MILANO

L’ultima volta che Carlo Ancelotti ha visto il Milan all’opera, si era infilato una maglia rossonera addosso, da vero tifoso. Non andò benissimo, perché la partita in questione era la finale di Coppa Italia persa a Roma contro la Juve a maggio, ma vuoi mettere guardare un pezzo della tua vita seduto sul divano di casa a Vancouver, e incontrarl­o invece faccia a faccia nel giorno dell’esordio al San Paolo da allenatore del Napoli? Per confronti di questo tipo servirebbe l’aria di riunioni di famiglia che si respira sotto Natale, o sempliceme­nte qualche giornata di campionato in più sulle gambe, in modo da arrivare rodati e preparati al punto giusto. Invece niente, il computer che ha generato il calendario della A 2018-19 non ha avuto pietà e l’ha piazzato dietro l’angolo, questo Napoli-Milan. E per Carletto sarà una prima volta da brividi.

UNA VITA FA Già, perché l’ultimo contatto da avversario in una gara ufficiale risale alla «prima vita» da allenatore dell’emiliano, uno Juve-Milan di 17 anni fa finito 3-0 per lui. Era il febbraio 2001, di lì a pochi mesi sarebbe cambiato tutto, con Berlusconi che a novembre silurava Terim e restituiva «il Milan al milanista» Ancelotti (vi ricorda qualcosa?). E il milanista ha vinto a ripetizion­e, scandendo gli 8 anni in panchina con altrettant­i trofei (tra cui due Champions, uno scudetto e un Mondiale per club), che si aggiungono ai 9 alzati da calciatore negli anni di Sacchi. Dopo l’addio del 2009, Ancelotti e il Milan si sono ritrovati di fronte solo in amichevole: lui continuava a trionfare con Chelsea, Psg, Real e Bayern e ai rossoneri lasciava solo i successi nei test di Dubai o Guangzhou.

CHI SI RIVEDE Sabato sera a Fuorigrott­a, però, si farà sul serio e Carletto sarà letteralme­nte circondato. A pochi metri dalla sua area tecnica si muoverà quel Gattuso di cui conosce ogni segreto (ma da calciatore, vantaggio per Rino). Prima del match non si sentiranno — entrambi sono già entrati in clima partita — ma l’abbraccion­e pre-fischio di inizio non è nemmeno quotato: «Sei stato l’anima del Milan e lo sarai anche da tecnico», ha scritto su queste pagine il maestro all’allievo. In tribuna ci saranno Leonardo e Paolo Maldini, architetti del primo Milan made in Elliott che proprio contro Hamsik e compagni debutterà in campionato. Con l’ex capitano saranno sorrisi e chiacchier­e prima o dopo, perché tra Ancelotti e Maldini c’è un rapporto speciale che nasce da una stima incondizio­nata: «C’era solo un giocatore che non avrei mai potuto lasciare fuori nel mio Milan ed è Paolo», ha raccontato in passato l’azzurro. Molto più difficile aspettarsi qualcosa che vada oltre il saluto formale con Leonardo (suo successore in panchina), vista la rottura che si consumò nel 2012 al Psg prima di una notte di Champions, svelata da Ancelotti nell’autobiogra­fia Il leader calmo: «Perché annunciare ad un allenatore che potrebbe essere esonerato? Giocammo bene e battemmo il Porto 2-1, così non mi licenziaro­no. Ma niente per me fu più lo stesso. Leonardo (ai tempi d.s. dei francesi, ndr) era mio amico, o almeno così avevo creduto, eppure non mi diede nessuna vera spiegazion­e del perché mi avessero trattato in quel modo». Quella frattura non si è più ricomposta: l’ultimo incrocio, il 21 maggio a San Siro per l’addio di Pirlo al calcio, è stato piuttosto freddo.

>Con Leonardo invece i rapporti sono freddi: la frattura ai tempi del Psg non si è mai sanata

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le stagioni (consecutiv­e) in cui Ancelotti e Gattuso sono stati assieme al Milan: tutto il mandato del tecnico, dal 2001 al 2009

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IPP Carlo Ancelotti, 59 anni, in allenament­o con Insigne. Il tecnico è stato il colpo di mercato azzurro
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