La Gazzetta dello Sport

Gasp: «Gomez è il nostro CR7, mai pensato di cederlo»

●«Arriviamo nel modo giusto alla partita con il Copenaghen». E in tribuna applaude anche Martinez, c.t. del Belgio

- Francesco Fontana

Ancora una volta, nel segno del Papu. «Ma ci sono anche Barrow e Zapata. Aspetto Rigoni e il recupero di Ilicic, determinan­te per noi». Così sabato Gian Piero Gasperini, alla vigilia della prima col Frosinone. Appuntamen­to maledetto per la Dea, che nelle ultime tre stagioni aveva sempre steccato il «battesimo» in A, le ultime due proprio col Gasp. Consideraz­ioni normali per creare la giusta suspense. Come a dire: «Qui non ci sono titolari». Doveroso da parte del tecnico, ma per il piccolo guerriero di Buenos Aires non può valere questa regola non scritta. Leader, ancora letale e trascinato­re di una squadra che, c’è da scommetter­ci, parlerà sempre di più il suo spagnolo. E il roboante 4-0 contro la squadra di Longo non fa eccezione. GETTY CON AMORE, LINDA Per informazio­ni chiedere ad Hateboer e Pasalic, in gol da posizioni comode comode su un doppio, splendido, assist. Inevitabil­i gli applausi a non finire del pubblico bergamasco, iniziati già al 14’ quando aveva aperto le marcature con un mancino chirurgico e terminati al 92’, questa volta col destro (rete 38 e 39 in 149 presenze dal 2014, 50 totali in A). Avrebbe forse meritato qualche minuto di riposo in vista del Copenaghen e una standing ovation ad hoc, ma Gasperini non ha voluto privarsi di lui, nemmeno con il risultato in cassaforte. Festeggia in tribuna anche la moglie Linda, felicement­e incinta e talvolta impegnata a «marcare» il figlio Bautista e la piccola Costantina che, come papà Alejandro, non si fermavano mai: «L’amore di questa città ci rende orgogliosi. Ringraziam­o Bergamo e i suoi tifosi, qui stiamo benissimo. Vogliamo disputare una grande stagione, tutti insieme», dirà poi al fischio finale ai nostri taccuini. Parole dolcissime, come quelle di Gasperini: «Gomez è il nostro Ronaldo. Non abbiamo mai pensato di cederlo in estate».

MARTINEZ SI DIVERTE La calda serata bergamasca può essere quindi il perfetto viatico per il match con il Copenaghen di giovedì. La prima di due sfide che segneranno inevitabil­mente il prosieguo della stagione: «Adesso testa all’Europa, ci arriviamo nel modo giusto. Sono contento della fase offensiva, altrettant­o di quella difensiva», spiega il Gasp. Poi su Ilicic, ecco la bella notizia: «Servirà ancora qualche settimana, ma oggi uscirà dall’ospedale». Presente in tribuna anche il c.t. del Belgio Roberto Martinez: giacca grigia, sguardo attento e via veloce al fischio finale. In attesa di capire il motivo di questa visita, una cosa è certa: anche lui, come gli altri 18.000, si sarà certamente divertito ammirando la creatura del Gasp. Ancora una volta, nel segno del Papu.

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Gian Piero Gasperini, 60

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