La Gazzetta dello Sport

Le vongole, Amra, i desideri: il paradiso di Dzeko

●Dalla scelta di preferire Roma al Chelsea allo scudetto, i consigli della moglie come assist perfetti: «Ma lui sa quello che vuole»

- Chiara Zucchelli ROMA

Rispetto, comprensio­ne, supporto: potrebbero essere le parole chiave dell’evoluzione del rapporto tra Edin Dzeko e la Roma e invece sono le basi di quello tra l’attaccante e Amra, sua moglie. Non che le due relazioni siano poi così distanti: se oggi il numero 9 della Roma è alla guida della squadra, il merito è anche della donna che gli è accanto e, più di tutti, lo ha convinto a non andare al Chelsea a gennaio. La storia è nota, meno note invece le parole di Amra, sempre piuttosto schiva nel parlare della relazione col marito. Del loro matrimonio esiste soltanto una foto, mentre della vita quotidiana si hanno parecchi dettagli.

VONGOLE E GOL Ieri, per esempio, Edin era al mare a festeggiar­e davanti a un piatto di spaghetti alle vongole, Amra invece domenica guardava con figli e cani la partita. E si godeva l’esultanza di Edin, raramente così istintiva. Ci teneva, il bosniaco, ad iniziare il quarto anno da romanista col piede giusto. E il piede è stato giustissim­o, anche se non proprio quello preferito. «Il sinistro c’è», ha scritto pubblicand­o la foto della rete numero 74 con la maglia gialloross­a. Da febbraio, dal no al Chelsea che ha fatto il giro d’Europa, tra campionato e Champions, Edin ha segnato 12 gol in 21 partite. Merito di uno stile di vita impeccabil­e e di una serenità familiare che raramente, sussurrano a Trigoria, si vede nei giocatori.

ROMA O LOS ANGELES «Non voglio imporre la mia opinione a nessuno, non l’ho mai fatto – ha voluto chiarire Amra in un’intervista a “Azra Magazin” –. Penso che in una coppia sia importante sostenere i sogni e i desideri dell’altro con equilibrio». In teoria il sogno di entrambi sarebbe quello di andare a Los Angeles, dove hanno casa, ma il legame creato con Roma ha messo tutto in discussion­e. ANSA «Non ci piace programmar­e: non so dove ci porterà il prossimo contratto di Edin, se ci sarà, o se resteremo qui o ancora dove mi porterà il mio lavoro».

CERCASI TROFEO Intanto, c’è un campionato da giocare, un percorso europeo da provare a confermare, un trofeo da vincere. Dopo Germania e Inghilterr­a, Dzeko sogna lo scudetto in Italia. Senza alzare la voce, come nel suo stile, ma con la voglia di dare ai compagni la forza di credere che questo, pur con sua maestà CR7, possa essere l’anno giusto: «Lui è uno tranquillo – ha raccontato ancora sua moglie –. Nostra figlia Una è testarda come me, Dani invece è come lui, mia suocera dice che Edin da piccolo era così, anche se sapeva quello che voleva». Non è cambiato molto, anche adesso che fa gol che ricordano Van Basten e non sono neppure così rari, visto che anche al Chelsea aveva fatto una rete simile a quella di Torino. «Questa la metto tra le prime tre della carriera», ha detto a caldo. Avrà tempo per pensarci e magari per replicare, visto che per Di Francesco è il perno dell’attacco. Da quando c’è lui, su 52 gare, Dzeko ne ha saltata solo una per scelta tecnica. Un rapporto nato in punta di piedi ed esploso col passare del tempo. Rispetto, comprensio­ne, supporto: le tre parole di Edin sono anche quelle del suo allenatore.

>La compagna e il futuro a Los Angeles: «Si vedrà, non ci piace fare programmi»

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Edin Dzeko, 32 anni, nella scorsa stagione ha segnato 16 gol

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