HA RITROVATO SE STESSO A NEW YORK È FAVORITO
Non è una sorpresa. Djokovic è stato per un anno e mezzo il dominatore assoluto del tennis come nessun altro è mai stato in grado di fare. La sorpresa, se mai, è stato il black out che ha avuto nell’ultimo anno. Dovuto a scelte sbagliate di allenatori, avvicinamento al guru, e altri problemi che poco alla volta lo hanno portato a deviare dalla retta via portandolo fuori strada. Nole aveva perso soprattutto la grinta, il cuore e quella determinazione feroce che da sempre lo avevano contraddistinto. Era solo questione di tempo, aveva bisogno di metabolizzare la crisi e decidere cosa davvero volesse fare da grande. La scelta giusta è stata affidarsi al vecchio team, dal preparatore atletico al tecnico Marian Vajda che lo conosce da quando era ragazzino e con cui ha vinto tanto, quasi tutto. Ha ricreato il clan formidabile che lo ha portato a grandi successi, compresa la moglie, tornata a fare il tifo dalla tribuna. Che Novak stesse migliorando si era visto a Roma, e da lì è stato un crescendo che lo ha portato a vincere Wimbledon e poi Cincinnati. A questo punto, in vista degli Us Open è tra i principali candidati al successo. Lui sa che sta tornando ai massimi livelli, mentre Nadal e Federer hanno speso molto durante la sua assenza. Bisogna solo capire se Djokovic ha ritrovato la continuità mostruosa del passato, ma negli appuntamenti importanti ora non può che essere favorito.