Guazzini, una stella rock «Se perdo mi arrabbio»
●Suona la chitarra, è da 8 al liceo: «I tre ori mondiali? Non mollo mai»
Mamma Beatrice ci ha visto lungo 17 anni fa, quando ha scelto il nome della nuova arrivata: Vittoria. Da allora la figlia, Vittoria Guazzini, ha fatto di tutto per esserne all’altezza. Quest’anno la pratese di Poggio a Caiano ha dominato la categoria juniores conquistando il tricolore su strada e la crono europea. Ma soprattutto ha appena sbancato i Mondiali di Aigle vincendo tre maglie iridate: nel quartetto (con Collinelli, Scarsi, Catarzi e Zanardi), nell’omnium e nell’inseguimento individuale. Dopo Elisa Balsamo (classe 1998) e Letizia Paternoster (1999), la scuola azzurra ha sfornato con Vittoria (2000) una nuova stella. «Sono emozionata, ma anche sfinita per le cadute nell’omnium e nell’americana. Mi sono rialzata subito e ho tirato dritto. Sono così: non mi abbatto», spiega lei, di nuovo impegnata in Svizzera agli Europei, che scattano oggi.
CARATTERISTICHE A inquadrare il nuovo talento – che già l’anno scorso ha vinto il titolo iridato nel quartetto con record mondiale di 4’21”554 – è il c.t. Dino Salvoldi: «Vittoria sfiora il metro e 80 e ha leve lunghe. È una passista, la sua dote principale è la resistenza di qualità, quella che serve nelle crono e nel quartetto. Può puntare anche sull’inseguimento individuale. Non è una nuova Paternoster, ma un nuovo talento che per doti si integra con Letizia, ex compagna di squadra nella Vecchia Fontana (ora Vittoria corre con la Zhiraf Guerciotti Selle Italia, n.d.r.) e in maglia azzurra. Rispetto a lei ha meno accelerazione, ma più potenza: assomiglia piuttosto a Balsamo». Vittoria è tanto «rocket» (cioè un missile) in bici quanto «rock» nella vita. A scuola, dove inizierà il quinto anno di liceo Scientifico, ha la media superiore all’8 («Se prendo un brutto voto mi arrabbio»). E quando non studia o pedala, suona la chitarra elettrica: «Wonderwall degli Oasis o You shook me all night long degli Ac/Dc. Avevo un gruppo, ma ho dovuto lasciarlo per troppi impegni». Tra medaglie d’oro e assoli, è nata una piccola star.