La Gazzetta dello Sport

Zandalasin­i, un sogno chiamato anello

● Ceci, diventata idolo a Minneapoli­s, inizia i playoff con le sue Lynx: «Bello partire in quintetto, e adesso...»

- Riccardo Pratesi MINNEAPOLI­S (USA)

Stavolta non sarà solo una passerella. Cecilia Zandalasin­i sarà protagonis­ta dei playoff Wnba che scattano nella notte. Le sue Minnesota Lynx giocano a Los Angeles contro le Sparks, rivali storiche. Erano le favorite in preseason, avversarie delle scorse Finals, e invece s’affrontano in una gara dentro/fuori al 1° turno. Quella delle Lynx è stata una stagione in chiaroscur­o. Quella di Ceci, come la chiamano negli States — Zandalasin­i è complicato — è stata a tinte luminose. Assaporata dopo l’assaggio del 2017, quando era arrivata tardi, ma in tempo per gustarsi il trionfo Lynx.

IL MONDO DI CECI Facciamo quattro passi per la città con lei. Target Center, la SkyWay, i caffè. Tra i ricordi di un crescendo costante: nemmeno 1’ di campo nella notte della consegna degli anelli, 37’ per l’ultima di regular season, sesta di fila da titolare. «Bello partite in quintetto. Gli annunci sono un’americanat­a, le altre ragazze hanno le loro mosse, io no. Ma lo speaker urla "From Italia", non dice Italy. Bravo». Riceve tanti applausi, Ceci, popolare al Target Center. «E’ anche l’Arena dei Timberwolv­es di Nba. C’è sempre il tutto esaurito (13mila tifosi, ndr). Le Lynx hanno vinto quattro titoli dal 2011. Per l’addio alla Whalen, leggenda locale che si ritirerà a fine playoff, il Governator­e del Minnesota ha proclamato il 19 agosto Whalen day. C’era un’atmosfera pazzesca». «Tira, Ceci, tira» le urlano dalle tribune. S’è guadagnata spazio – 16.5 minuti, quasi 6 punti di media - da tiratrice da 3, lei che non lo era «di profession­e». «Impara in fretta» racconta coach Reeve.

LA CITTA’ Ceci racconta la sua Minneapoli­s: «Città tranquilla, non è New York o Los Angeles. Ma c’è tutto quello di cui hai bisogno. Mi sono trovata bene. Tranne per il cibo: “toccano” hamburger e patatine. La stagione Wnba è stata intensa, con i Mondiali a settembre. Abbiamo giocato una partita ogni 2-3 giorni, con le trasferte la città non l’abbiamo vissuta molto. Ma con le compagne di squadra se capita la sera usciamo... Quella è la Skyway, la rete di tunnel sopraeleva­ta che collega i palazzi del centro. D’inverno fa -20°, è usata per rimanere al caldo, senza uscire. Dalla palestra d’allenament­o si arriva dritti all’Arena». Al Caffe della Renna, Ceci piazza la tripla. «La stagione non è andata benissimo: 7° posto. Ma gli infortuni ci hanno penalizzat­o. I playoff fanno storia a sé. Qui dicono: mai sottovalut­are il cuore di un campione. E noi siamo le campioness­e in carica...».

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Cecilia Zandalasin­i MARCHI

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