Da desiderato a disperso Borja spera nella chance
Partiamo dal dato certo: così non va. E non solo nell’atteggiamento. Nessuno in casa Inter si aspettava un avvio di stagione così complicato, anche alla luce del calendario. Quattro punti in quattro partite contro squadre – con tutto il rispetto – inferiori alla squadra di Spalletti. Almeno sulla carta. Perché il campo poi ha detto il contrario, mettendo in evidenza tutti i limiti di una squadra costruita per puntare in alto ma priva di un vero cervello in mezzo al campo. Certo, nell’immaginario nerazzurro lì poteva esserci Modric a dettare i tempi, a trascinare i compagni con la sua leadership tecnica ed emotiva. Ma la storia dell’ultimo calciomercato ha detto altro e ora c’è da trovare una nuova soluzione, anche in fretta. E allora chissà se dopo aver scongelato Candreva — dato per partente e poi protagonista a Bologna col gol del raddoppio e titolare contro il Parma — a Spalletti non venga in mente di riaffidare a Borja Valero le chiavi del centrocampo. In fondo in Champions è lo spagnolo l’unica reale alternativa a Vecino e Brozovic, vista l’assenza di Gagliardini dalla lista europea per le limitazioni imposte dalla Uefa per il fair play finanziario.
ALTALENA Strana la vita nerazzurra di Borja, come è strano il suo rapporto con Spalletti, che lo ha preteso sin dal primo giorno alla guida dell’Inter dopo averlo inseguito – invano – già quando allenava la Roma. Ma dopo mesi di grande fiducia, Valero è sparito un po’ dai radar, scalando all’indietro le gerarchie nelle preferenze dell’allenatore. Che oggi lo vede come alternativa sulla trequarti, pur sapendo che c’è necessità in mediana. Di qualità, di geometrie e idee. Chissà che davvero non possa essere Borja la chiave giusta per ripartire.