I tifosi caricano tutti. Inzaghi: «Abbiamo fame»
●Ieri oltre 600 tifosi a Casteldebole per incitare il Bologna. L’allenatore: «Siamo sottovalutati». Dubbio Orsolini
Siccome un altro mondo è possibile – un mondo d’affetto nonostante tutto – ecco che alle 9,45 di ieri mattina poco più di 600 tifosi si sono presentati al «Niccolò Galli» non per contestare ma per puntellare e sostenere. Nessun «vaffa» o ruvide esternazioni. Solo applausi, striscioni e cori-pro. E la squadra è andata verso le recinzioni e ha applaudito. Succede anche questo a Bologna: un punto in classifica, zero gol fatti e quesiti grandi così non hanno abbattuto la fiducia in Pippo e in una banda che è comunque davanti al bivio. Vincere o dannarsi l’anima ancora a lungo.
FIERI E DALL’ARA Pippo Inzaghi, in tutto questo, ha ricevuto cori e sottolineato un concetto. «Davanti a tifosi così – dice – dobbiamo responsabilizzarci cercando di fare una partita vicina alla perfezione. La Roma ha valori tecnici superiori, ma una cosa deve cambiare: al Dall’Ara è diventato troppo facile vincere e questo non deve succedere più».
DECIDE ORSOLINI Pippo ha un dubbio sul modulo: 4-4-1-1 o solito 3-5-2. Li ha provati entrambi. Dipende tutto da Orsolini. «Se Orso gioca dall’inizio non faccio il 3-5-2 perché il meglio lo mostra da esterno, alla Suso per intenderci. Sennò resto al solito sistema. Di certo questo Bologna dovrà essere multiforme». La doppia ipotesi: il 4-4-1-1 vede la catena di destra con Orsolini davanti a Mbaye e quella di sinistra con Mattiello e Dijks; il 3-5-2 può avere un ballottaggio Gonzalez Calabresi in difesa e comunque resta il dubbio Poli (ieri uscito acciaccato). Davanti? Sicuro solo Santander (che rivede Olsen, suo compagno al Copenaghen).
LA FAME Detto che Palacio (out come Helander e Donsah) ne avrà ancora per 10 giorni, ecco l’aneddoto di Pippo. «Dopo Genova mi ha chiamato mio fratello e mi ha detto “Leggendo i giornali non pensavo che la gara fosse stata così equilibrata...”. Dico che i miei ragazzi sono sottovalutati: la Roma è affamata ma non credo abbia più fame di noi...».