Lazio sulla giostra del gol Il Genoa è solo Piatek
●I biancocelesti ritrovano gioco e reti con Immobile (doppietta), Caicedo e Milinkovic. Ennesima trasferta da incubo per i rossoblù
Riecco la giostra del gol di Simone Inzaghi. Si è fatta attendere per un mese, a un certo pareva addirittura sparita. Inghiottita dai rimpianti per il sogno-Champions sfumato a maggio sul filo di lana. E invece, al momento giusto (questa è la settimana che porta al derby) la Lazio indossa di nuovo i panni di attacco mitraglia. Quello capace, un anno fa, di segnare più di tutti in Serie A.
LA NUOVA COPPIA-GOL I tre punti contro il Genoa (quarta vittoria consecutiva tra campionato e coppa) arrivano così con un punteggio largo e convincente anziché con quelli striminziti dei precedenti successi. Ma il motore biancoceleste riparte solo grazie ad una modifica non da poco del telaio. Inzaghi toglie Luis Alberto (due volte in gol in quelle vittorie di misura, ma senza mai entusiasmare) per far posto a Caicedo, rivelazione della serata di Coppa. Il consueto 3-5-1-1 diventa un più pesante (in avanti) 3-5-2 e gli effetti si vedono subito. Perché dopo una ventina di minuti la squadra romana è già avanti di due gol. Apre proprio Caicedo (di testa, in tuffo, su assist di Milinkovic), raddoppia Immobile, imbeccato da Parolo. A beneficiare del movimento e delle sponde dell’ecuadoriano è soprattutto Ciro, che non si sente più solo come nelle prime partite e confeziona la prima doppietta stagionale. Ma a risorgere è pure Milinkovic, che si sblocca in zona gol (suo, di testa, il fondamentale 3-1) e più in generale torna ad esibire il solito repertorio di qualità e quantità. Ma a girare è tutta la Lazio. Con Leiva, il migliore, che la guida con una carica ed una sicurezza disarmanti.
SOLO PIATEK Il Genoa non entra mai in partita. Anzi, lo fa solo per sette minuti, quelli che - a inizio ripresa - trascorrono tra il gol del 2-1 di Piatek e il 3-1 di Milinkovic. La rete del polacco (la quinta nelle sue prime 4 gare di A, solo Shevchenko fece lo stesso) è l’unica nota lieta di una giornata da dimenticare. L’ennesima, però (e qui sta il problema) del Genoa di Ballardini formato trasferta. Tra lo scorso e questo campionato i rossoblù hanno perso sette delle ultime otto gare esterne. E nelle prime due di quest’anno i gol al passivo sono stati 9. Contro la Lazio Ballardini passa da un eccesso all’altro senza cavare un ragno dal buco. Comincia con un abbottonato 3-5-2 che, nelle intenzioni, dovrebbe essere granitico e invece si sgretola ai primi assalti. Poi, alla mezzora, sotto di due gol, toglie un difensore (Spolli) e mette un altro attaccante (Kouame), passando a un più offensivo 3-42-1. Ma se prima la squadra era troppo statica, col cambio diventa troppo sbilanciata, beccando altri due gol (e creando quasi nulla). Per fortuna del Balla la prossima è nel fortino Marassi (col Chievo). Ma poi ricominceranno le trasferte...
89
IL NUMERO le reti della Lazio nello scorso torneo di Serie A (miglior attacco). Quest’anno sono finora 7