Perin, ma quale secondo? Via alla scalata bianconera
●Stasera la prima nella Juve del portiere ex Genoa, che è più di un vice Szczesny
Non ci saranno i cupi cori dei «cugini» di Frosinone. Niente vecchi ruggini, basta campanilismi: solo applausi e curiosità sparsa. Mattia Perin da Latina oggi torna a indossare i guanti titolari e la Juve può misurare il proprio portiere, che di riserva ha solo l’etichetta. Allo Stadium esordisce in bianconero e fa accomodare fuori per la prima volta Wojciech Szczesny: nell’anno 1 p.B., post-Buffon, occuperanno loro le porte girevoli degli appartamenti della Signora. Con gerarchie iniziali chiare: primo il polacco, secondo l’italiano. Ma senza certezze scolpite nella pietra. L’ex Roma, ad esempio, aveva iniziato la stagione balbettando, poi è arrivata Valencia a cambiare la percezione: il rigore parato al tramonto di un match bizzarro gli ha ridato fiducia. Senza toglierla a Perin, consapevole della griglia di partenza e scalpitante per il futuro: raccontano si sia tuffato nella nuova avventura con rigore da soldato, convinto di poter crescere piano piano nei dosaggi. E così facendo risalire anche nel gradimento in Nazionale. Il c.t. Roberto Mancini, infatti, butterà un occhio interessato alla partita di Torino: «Se Perin non gioca è un problema», lo aveva ammonito. Mattia non ha mosso un ciglio: in allenamento spesso riceve il bombardamento di Cristiano, che prova da fuori area fino allo sfinimento, mentre su Instagram riceve solo in bocca al lupo. Tra gli ultimi, quelli di Jack Savoretti, cantautore innamorato di Dylan e del Genoa.
ALTRO EFFETTO L’a.d. Beppe Marotta ha sempre ripetuto che per stare a certe vette la Juve ha bisogno di due super portieri. Ecco spiegati quei 12 milioni (più 3 di bonus) per convincere il presidente del Genoa Preziosi. E anche quel quadriennale da 2.5 milioni a stagione: neanche lo stipendio è da riserva. Pure i numeri dell’anno passato fotografano il valore: Perin ha chiuso l’ultimo campionato con il 75,15% di tiri parati (128 interventi in 37 partite). Per trovare percentuali migliori tra i portieri in serie A, bisogna guardare ad Alisson e Buffon, non più rivali diretti, e Handanovic. Tradotto: Mattia è a tutti gli effetti un numero 1, anche se in questi primi mesi juventini c’è stata confusione sulle cifre. Mostrava la 19 quando veniva presentato allo Stadium poi, col ritorno teatrale di Bonucci, ha ripiegato sulla 22. Contro la sua attuale squadra ha giocato 9 volte, ha preso 17 gol (sei la prima volta al Pescara), ma ha strappato pure due vittorie in rossoblù. Stavolta avrà davanti la corazza difensiva bianconera che ha osservato per anni a distanza: da vicino, farà tutt’altro effetto.