Nainggolan: «In ritardo ma arrivo Mai alzato un trofeo, è il momento»
●Il Ninja in crescita: «Non mi preoccupo Sì, con il mister ho anche... dormito»
La ripartenza, dopo lo stop estivo e la malcelata noia della riabilitazione, era stata col botto: subito gol, 3-0, vittoria in trasferta, inchini ed elogi. Il Ninja a Bologna aveva colpito al primo assalto, ma i blitz successivi hanno avuto meno successo. Il pubblico interista ne ha apprezzato comunque corsa, grinta, giocate. Chi lo conosceva bene, però, notava uno scartamento ridotto, qualche scatto un po’ meno bruciante, un impatto sui match non dirompente quanto potrebbe essere. Contro la Fiorentina si è vista una indubbia crescita, la strada è quella buona: «Sto dando tutto me stesso - spiega Radja Nainggolan a Sky -. Certo, avendo saltato la preparazione ci metterò un po’ di più ad arrivare al massimo, ma non sono preoccupato».
ALZARE COPPE Del resto, per l’Inter l’ansia da prestazione e da risultato sembra alle spalle (grazie ai 3 successi). Ora c’è più fiducia e tempo per migliorare le prestazioni e le connessioni, in primis quella fra Nainggolan e Icardi. Il belga è stato preso per portare la squadra al salto di qualità: «L’obiettivo è far meglio dell’anno scorso, le due vittorie in campionato ci hanno rimesso in carreggiata, dopo la brutta partenza». Fare meglio non vuol dire necessariamente vincere, anche se il «sollevamento coppe» è una disciplina con cui Radja si cimenterebbe volentieri: «Ho sempre dato tutto in campo, ma un trofeo non l’ho mai alzato. Chiaro che voglio vincere. Magari è arrivato il momento, ma in passato mi è successo di parlare di cose che poi non sono arrivate. Meglio volare bassi». Nella parte finale di match contro i viola Spalletti lo ha arretrato, piazzandolo da mediano: «Con il tecnico mi sono trovato sempre bene, abbiamo fatto risultati importanti». Una volta hanno anche dormito insieme, nel lettone matrimoniale, a Trigoria. Spalletti disse che voleva controllarlo, si pensò a uno scherzo,invece era successo davvero: «Sì, una notte accadde: io dovevo passarne tre in “ritiro”. Lui se ne andò dopo una». Totti, a occhio, non l’ha mai fatto: «Giocare con Francesco è stata una delle cose più belle della mia carriera. Spero mi regali la sua autobiografia». A Roma, senza Totti né Spalletti, è arrivato in semifinale di Champions, dopo un girone difficile come quello interista: «Col Tottenham siamo partiti bene, ma saranno 5 gare dure. Se passi il girone poi non si sa come va a finire». Un blitz alla volta, il Ninja ha appena cominciato.