La Gazzetta dello Sport

Carica Mertens «Italia ed Europa Napoli ci crede»

● Da Sarri ad Ancelotti, Dries parla di tutto «Sfortunati con la Juve. E se dovesse frenare...»

- Francesco Fontana @fontafranc­esco1 © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Scuro in volto? Sarebbe una notizia. L’umore è quasi sempre dei migliori, anche quando le cose non vanno. Immaginate­lo, quindi, dopo la vittoria sulla Svizzera in Nations League. Titolare nel tridente, con Lukaku e Hazard, in archivio 92’ di conclusion­i e aiuto in fase di non possesso. È mancato solo il gol, non l’assist (quello del 2-1 finale). Al termine, dal «Roi-Bauduin», Mertens è felice e analizza la stagione col sorriso. Anche scherzando quando si tratta di rinnovo, carico parlando di obiettivi: «Punto al massimo, in tutto». Il Belgio è casa sua, Napoli è la stessa cosa: «Mi sono sempre trovato bene, non ne ho mai fatto mistero. Spesso si è parlato di un mio addio, ma sono ancora qui». Difficile non credere a chi, da giugno 2013, ha esultato 92 volte in 245 gare in tutte le competizio­ni: «Ma davanti ho ancora tanti traguardi. Due in particolar­e». Uno personale, la rincorsa ripartirà il 20 ottobre con l’Udinese. Il secondo porta al campionato, di conseguenz­a alla sfida con la Juve. Qui, Dries, non si nasconde. Mertens, finora in A 2 gol in 8 gare: a cosa punta? «Doveroso essere ambiziosi. Nelle scorse stagioni ho segnato parecchio, soprattutt­o due anni fa. Quest’anno sogno di farne almeno uno in più». Gol al Milan, poi alla Juve: pensa ancora alla sfida di Torino? «È stata una partita molto sfortunata, ma il Napoli ha dimostrato di esserci. Ce la siamo giocata ed è giusto puntare al massimo. Loro hanno fatto grandi acquisti e forse sono più forti di prima, ma onestament­e non mi hanno ancora convinto del tutto. A Torino abbiamo provato a vincere senza paura». Titolo obiettivo reale?

«Il Napoli c’è. Anche la Juve incontrerà delle difficoltà e noi dovremo approfitta­rne». Le altre sono indietro?

«Forti anche loro, penso soprattutt­o all’Inter». In Europa, invece, che girone.

«Gruppo duro, ma vogliamo passare il turno. Siamo in corsa dopo la vittoria sul Liverpool». Passata la «paura» della panchina? «Dopo il Mondiale ero stanco, arrivare in ritardo non è stato facile. Ho parlato con Ancelotti spiegandog­li che all’inizio avrei preferito essere gestito. Quindi, mi raccomando: scelta mia, non tecnica! (Ride, ndr)». Come va col nuovo tecnico?

«C’è un bel rapporto e il lavoro prosegue. Le vittorie con Liverpool e Sassuolo ci hanno dato fiducia, perché ottenute cambiando tanto. Tutti coinvolti, ognuno di noi ha risposto». Sente ancora la mancanza di Sarri? «Se rispondess­i di sì ci sarebbero i “titoloni”, ma che problema c’è se dico che mi sono trovato bene con lui? Mi divertivo e il suo gioco era scritto sul mio corpo. E questo discorso non c’entra assolutame­nte nulla con Carlo col quale, come detto, ho un ottimo rapporto». In estate c’è stata la possibilit­à di andare via? «Qualcosa c’era, ma nulla è stato preso in consideraz­ione. Sono felice a Napoli, lo dico da sempre. Voglio far bene qui, ho un contratto fino al 2020». Che magari sarà rinnovato.

«Per ora non ne abbiamo parlato, ma ho 31 anni. Forse qualcuno lo dimentica perché sembro più giovane, ma ormai sono un vecchietto...».

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LAPRESSE Dries Mertens, 31 anni, al Napoli dalla stagione 2013-14

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