La Gazzetta dello Sport

Supercoppa alla Fiorentina Juve rosa k.o. tra i rimpianti

●Mauro-gol castiga le bianconere: la squadra viola gioca meglio e merita il trofeo Fabbricini premia le vincitrici e saluta: «È il mio ultimo atto da Commissari­o Figc»

- Filippo Grimaldi INVIATO A LA SPEZIA

Festa viola, con merito. La Fiorentina riscatta la sconfitta in finale di un anno fa contro il Brescia e conquista la Supercoppa femminile numero 22, la prima sotto l’organizzaz­ione diretta della Figc, battendo una Juventus a tratti sottotono, nonostante l’eccellente avvio in campionato, dove non ha ancora subìto reti.

EQUILIBRIO Decide la sfida un gol dell’azzurra Mauro alla metà della ripresa, dopo un primo tempo giocato a gran ritmo e condotto sempre dalla Fiorentina di Cicotta. Il tecnico viola è bravo a piazzare subito alta la Philtjens sulla sinistra, trasforman­do in fase offensiva il 4-3-3 in 3-4-3, che costringe di fatto Bonansea a non salire, privando l’attacco bianconero di una pedina-chiave. La manovra juventina ne risente, costretta com’è ad affidarsi a qualche lancio lungo per provare ad evitare il pressing viola. Anche il numero delle occasioni parla chiaro: un rinvio corto del portiere Giuliani regala (3’) una facile occasione per Kostova, che calcia però altissimo. Ma il giochino funziona, e la Fiorentina lo prova sino a quando Guarino nel finale della prima frazione non trova le contromoss­e.

AGONISMO La Fiorentina mostra più agonismo delle avversarie e pure maggiore lucidità: l’errore delle ragazze di Cincotta è, però, quello di sbagliare troppo davanti a Giuliani. La Juve prova allora a spostare il gioco a sinistra, dove la Aluko spinge e mette in difficoltà la Guagni. Le campioness­e d’Italia si risveglian­o al 16’ (Aluko, sempre lei, tiro a lato), ma il gioco resta in mano viola. Ohrstrom fredda sulla Bonansea (27’), prima di alcuni minuti di paura quando la Kostova (37’) sbatte sulle protezioni a bordo campo: gioco interrotto, ma la bulgara riesce a rientrare sino all’intervallo. Tortelli è efficace sulla Bonansea, ma la Viola non affonda i colpi. La Juve ha le idee, ma non riesce a metterle in pratica, perché la Fiorentina gioca corta, fa pressing, è più armonica nella manovra, mentre le bianconere scelgono di non rischiare. E, paradossal­mente, la migliore occasione del tempo arriva sulla testa di Girelli (43’): Ohrstrom battuta, ma pallone sulla traversa.

ILLUSIONE Nella ripresa la Juve sembra più convinta, e dopo un primo tempo a gran ritmo la Fiorentina subisce l’azione più organizzat­a delle avversarie. La squadra di Guarino gioca più alta, sfiora il gol per un rinvio maldestro del portiere viola, che però è decisiva chiudendo lo specchio su Cernoia. La Fiorentina soffre e cala, la Juve si riorganizz­a. In un canovaccio opposto rispetto al primo tempo, però, al 23’ la Mauro trova il gol appoggiand­o in rete un lungo cross rasoterra della Clelland. Difesa bianconera immobile e colpevole. A quel punto la Juve ha un sussulto d’orgoglio, ma invano. La Fiorentina rischia grosso, perché il duro fallo di Tortelli sulla Boattin meriterebb­e il rosso diretto. Finisce qui, con i saluti del commissari­o Fabbricini: «È il mio ultimo atto da commissari­o straordina­rio Figc. Non andrò infatti in Polonia con la Nazionale».

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L’esultanza della Fiorentina con la Supercoppa KULTA

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