Schick torna al gol «Adesso sto bene» E la Roma lo aspetta
●La punta entra e segna di testa la rete decisiva per la Repubblica Ceca: «Sto ritrovando fiducia»
«È
stata una vittoria decisiva, che ci permette di andare in Ucraina a giocarci ancora qualcosa». Alla fine Patrik Schick è il volto della felicità, anche se poi la sfida di ieri tra Slovacchia e Repubblica Ceca non è che fosse iniziata così bene per lui. Panchina, forse anche inattesa, visto che proprio la partita precedente, quella persa per 2-1 contro l’Ucraina, era stato lui, il centravanti di riserva della Roma, ad aprire le danze per la sua nazionale. Ieri, invece, il nuovo c.t. Jaroslav Silhavy gli ha preferito Krmencik, l’attaccante che con il Plzen ha da poco perso per 5-0 a Roma, in Champions League. Tranne poi ripensarci al 73’, richiamando fuori lo stesso Krmencik e buttando dentro Schick. A cui sono bastati appena tre minuti per piazzare il colpo decisivo e stavolta chiuderle le danze: cross di Dockal e anticipo secco di Patrik su Skriniar (suo compagno di squadra ai tempi della Sampdoria), con il colpo di testa dell’attaccante ceco che non ha lasciato scampo a Dubravka. Gioco, partita e incontro, con la Repubblica Ceca che ha vinto in casa dei «cugini» della Slovacchia per 2-1 e Schick che ha messo un sorriso che non si vedeva oramai da mesi. «È una vittoria che ci dà fiducia, il rientro di Dockal è stato decisivo. Ci serviva più fantasia davanti e lui ci ha regalato due assist».
LA GIOIA E ad essere felice è ovviamente anche la Roma, che su Schick ha investito la bellezza di 42 milioni di euro (seppur dilazionati in più esercizi finanziari), ancora oggi l’acquisto più caro della storia giallorossa. A Trigoria si aspettavano un segnale, un colpo, magari anche solo una scintilla che lo rendesse più vivo di prima. Del resto, lo voleva e lo cercava anche lui, che appena arrivato in nazionale aveva detto: «Con il nuovo c.t. il clima mi sembra disteso, più sereno. Io sto bene, sono venuto con grandi motivazioni, per me stesso e per la squadra». E la partita di ieri, anche se solo nel finale, l’ha dimostrato. «Devo essere sincero, non mi aspettavo di partire dalla panchina, pensavo più ad un attacco a due punte – ha detto a fine gara Patrik –. Ma Silhavy ha preferito giocare con un centrocampista in più e la mossa mi è sembrato abbia dato i suoi frutti. E forse ha pensato che Krmencik fosse più adatto di me a questa partita».
CON LA SPAL Adesso per Schick c’è la sfida chiave in Ucraina, quella che può permettere alla Repubblica Ceca (con una vittoria) di sperare ancora di poter vincere il proprio girone. E poi si ritufferà direttamente nelle cose giallorosse, ad iniziare dalla gara di sabato prossimo con la Spal. Quella è un’occasione che l’attaccante della Roma non deve lasciarsi sfuggire, perché è facile che Di Francesco gli dia fiducia dal via. Dopo la Spal, infatti, c’è la doppia sfida di Champions con il Cska intervallata dalle doppia trasferta di campionato in casa di Napoli e Fiorentina. Insomma, difficile pensare che Dzeko salti qualcuna di queste partite. A meno che Schick anche contro la Spal non dia ulteriori segnali di ripresa, sulla scia di quanto successo ieri a Trnava. In tal caso, allora, potrebbe anche essere l’inizio di una storia nuova. Molto diversa da quella vissuta fino ad oggi.