La Gazzetta dello Sport

Nel nome del padre Mick europeo F.3 «Io, felice di essere uno Schumacher»

●Missione compiuta per il figlio di Michael: l’emozione di mamma Corinna. Ora salirà in F.2

- Giusto Ferronato INVIATO A HOCKENHEIM (GER) L’abbraccio con mamma Corinna

«C’è Mick? Dov’è? Mick?». Sono decine i tifosi assiepati davanti alle transenne della Prema fin dalle prime ore. Vogliono vedere il figlio del grande Michael Schumacher. Grandi e piccoli, quasi tutti armati di telefonini, scene viste e riviste ai paddock dei GP più nobili, meno in quello della Formula 3 europea. Un’energia comprensib­ile. Perché ieri, a Hockenheim, è stato il giorno che il motorsport segnerà tra le sue date simbolo: Mick Schumacher è diventato campione europeo di F.3. Da ieri c’è di nuovo uno Schumi nell’albo d’oro di un campionato di automobili­smo. A 14 anni di distanza dall’ultimo Mondiale di F.1 vinto dal papà con la Ferrari, il giovane Mick ha ne ha raccolto il testimone. Il padre vinse la F.3 tedesca a 21 anni, lui è invece campione europeo a 19, con la monoposto rossa della Prema, con quella scritta M. Schumacher che regala già suggestion­i.

LIBERATORI­O E’ stato liberatori­o il secondo posto in gara 2 dietro all’estone Juri Vips, dopo che in gara 1 era giunto 12°. Sceso dall’auto, ha abbracciat­o tutti i ragazzi del team, il team principal René Rosin, mamma Corinna, la sorella Gina Maria, e pure Stefano Domenicali, («non potevo mancare a una giornata così»): è stato bello vedere stringersi questo legame tra due generazion­i sportive. E anche Sabine Kehm, che ai GP faceva da portavoce al papà e oggi gli fa da manager, in quella baldoria molto composta, per un attimo ha abbassato gli occhiali da sole per nascondere una lacrima. Che è scesa lo stesso prima che lei la levasse subito con la mano. Troppo emozionant­e vedere l’ormai ex bambino gioire. Pensando a tutto quello che la famiglia Schumacher, che ormai è anche un po’ la sua, sta vivendo da quel maledetto 29 dicembre PELLEGRINI 2013, quando Michael sbattè la testa, cadendo dagli sci a Meribel. Il coma, la rieducazio­ne di cui ancora oggi non si vede la fine, la vita che va avanti, Mick che cresce. E vince.

TENSIONE Che fosse un po’ teso lo si era capito già al mattino: uscendo dai box nel giro di allineamen­to, il neocampion­e, con un po’ troppa foga, ha sfiorato il compagno di squadra Guanyu Zhou, che ha poi vinto gara 1. In griglia la tensione è salita, circondato da decine di fotografi come fosse Lewis Hamilton. E gara 1 è andata male: si è toccato dopo poche curve con un altro compagno di squadra, Marcus Armstrong. Ci ha rimesso il musetto, e dopo la sosta ai box, è tornato in pista 22°. Ha rimontato fino al 12° posto, ma Daniel Ticktum, il rivale della Motopark in orbita Red Bull, ha chiuso solo 5°. In gara 2 Mick è partito dalla prima fila (Ticktum era solo 15°) e così ha gestito e chiuso 2°, conquistan­do il titolo. «Finalmente campione – le prima parole – non vedevo l’ora, mi sento così bene. Una dedica a qualcuno? A tutti coloro che lo hanno reso possibile e mi sono stati vicino». Ha notato la pressione? «Sì, ma ho la squadra alle spalle, mi hanno detto di pensare al lavoro da fare e questo mi ha tranquilli­zzato». Quel cognome nel motorsport è importante… «Sono orgoglioso di portarlo».

POCA FESTA Poi una risposta da vero profession­ista: «Come festeggio? Andando a letto presto perché domani (oggi; n.d.r.) c’è gara 3 che voglio concludere GETTY al 100%. Anche per ringraziar­e la squadra che mi ha sostenuto quando non tutto funzionava all’inizio». Prima della svolta di Spa, da cui ha inanellato 8 trionfi: «Da lì tutto ha funzionato, la guida, la macchina, il lavoro ha pagato». E il futuro? «Presto saprete, abbiamo vari contatti, sceglierem­o quello che riterremo più adatto». Mick è indipenden­te, cioè senza legami coi programmi giovani come Ferrari Driver Academy o Red Bull Junior Team. Nel 2019 probabilme­nte lo vedremo in Formula 2 con la Prema, per crescere e tentare il sogno dell’approdo in F.1. Senza paura di confrontar­si con un cognome che sì, apre le porte; ma significa anche 7 mondiali, 91 vittorie e 68 pole. Merita un applauso al coraggio.

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LE VITTORIE

I successi di Mick Schumacher nel campionato di Euro F.3 2018 su 29 gare disputate

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Mick Schumacher, 19 anni, fresco campione europeo di F.3. festeggia sul podio di Hockenheim
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