ADL: «Cavani bis a Napoli? Se abbassa le pretese...»
●Il club gli conferma la fiducia, ma saranno decisive le prossime gare. E spunta Donadoni
De Laurentiis sfida il Psg e fa il mercato. Zeman: «Verratti e Insigne, i miei Champions»
Se è maturata una condanna definitiva, lo dirà il tempo. Il club si augura di no, ma il derby ha rimesso Gattuso su una via crucis da cui, prima della maledetta stracittadina, si era finalmente allontanato a debita distanza. A far tornare Rino sotto osservazione sono stati sufficienti tre secondi: quelli trascorsi fra il cross di Vecino e il pallone che ha superato la linea di porta dopo il colpo di testa di Icardi. Tre inconcepibili secondi in cui la linea difensiva ha fatto visita tutta insieme al museo degli orrori e aperto le bocche dell’inferno sotto i piedi dell’allenatore. Che ora torna a vivere giornate complicate. Il fantasma che si agita sulla testa di Rino stavolta però ha cambiato fattezze: ad Antonio Conte si è infatti sostituito Roberto Donadoni.
TENSIONE Le ultime indiscrezioni, che si sono rincorse lungo la giornata di ieri, portano infatti al suo nome, sebbene la situazione sia molto meno definita di quanto si potrebbe pensare. A quanto risulta Donadoni non è infatti stato contattato da via Aldo Rossi in alcuna forma, né ufficiale né ufficiosa. Più semplicemente, potrebbe essere il primo nome in cima alla lista in caso di malaugurato ribaltone. Di certo il Milan ha vissuto le ultime ore in forte fibrillazione, intossicato dalle scorie del derby. Una tensione sfociata nell’analisi di tutte le prospettive, se la situazione non dovesse migliorare. La musica dunque è sempre la stessa: per Gattuso saranno molto importanti i prossimi risultati. Una vera dead line non esiste, ma è evidente come il club si aspetti una rapida sterzata, in modo da chiudere in buona parte il discorso qualificazione in Europa League già domani sera e scalare immediatamente la classifica in campionato. E’ in questa direzione che in via Aldo Rossi – come è filtrato ieri – è stata ribadita la fiducia al tecnico e vengono ritenute infondate le voci su Donadoni. RAPPORTI Questo non toglie che Leonardo e Maldini lunedì abbiano vissuto un day after di pessimo umore e pieni di pensieri. L’atteggiamento della squadra e le sostituzioni (non tutte), per esempio, non sono stati condivisi. Così ecco spuntare, nel magma prodotto da un derby perso nel peggiore dei modi, le voci sulla panchina. Le riflessioni portano a pensare che a favore di Donadoni potrebbe eventualmente giocare l’ottimo rapporto con Maldini (buono anche quello con Leonardo), la prosecuzione della falsa riga del «Milan ai milanisti» e il costo decisamente inferiore rispetto al «pacchetto Conte» (al limite dell’inaccessibile in considerazione del Fair play finanziario). A proposito di Antonio, va ricordato che a novembre verrà esaminato il suo ricorso per ottenere i 12 milioni di euro dal Chelsea previsti in caso di licenziamento. Il salentino è libero di accasarsi con chi vuole ma prima vuole soddisfazione da Abramovich.
FRETTA Non vanno nemmeno sottovalutati gli aspetti legati a tempistiche molto particolari, che non giovano a Gattuso. E cioè che il Milan quest’anno – proprio in funzione dell’austerity che la Uefa sta per imporre – non può farsi sfuggire la Champions. Chiudere fra le prime quattro è vitale in termini finanziari e la discontinuità di risultati ovviamente non fa del bene a Rino. Il club ha fretta, il quarto posto è ritenuto alla portata (anche dall’allenatore) e quindi i risultati stridono col progetto. In termini di campo, Gattuso dalla sua ha l’appoggio della grande maggioranza della squadra e la consapevolezza di essere comunque riuscito a far giocare bene – a tratti anche molto bene – la squadra. La via d’uscita c’è, ma occorre imboccarla subito.
LA SITUAZIONE La dirigenza nel derby non ha gradito atteggiamento e alcune sostituzioni
Nel caso di mancati miglioramenti, tra i tecnici disponibili, c'è l'altro grande ex