«Sono da Pallone d’oro Sogno di battere Messi Penso di meritarmelo»
●C>7 a France Football lancia la volata al trofeo di fine anno «Che divertente Allegri. Il caso-Mayorga? La verità verrà fuori»
Niente dribbling. Ronaldo va dritto al sodo. Anche quando deve entrare nella vicenda del presunto stupro di cui è accusato negli Stati Uniti. E lo fa parlando con France Football in una lunga intervista di avvicinamento alla cerimonia del Pallone d’oro, un suo obiettivo, ovviamente: «Sogno di superare Messi». Ma CR7 pensa anche di poter continuare a vincere lontano dal Real Madrid, e comunque «in un grande club» come la Juventus.
IMBARAZZO «Non voglio evitare l’argomento – puntualizza Ronaldo sulla questione delle accuse di violenza sessuale - né mentire. È una storia che interferisce con la mia vita. Ho una compagna, quattro figli, una madre che invecchia, sorelle, un fratello. Senza parlare della mia reputazione, esemplare. Questa storia ha conseguenze su tutto, ma sono forte mentalmente e so che uomo e professionista sono. La verità verrà fuori e vedremo se la gente che oggi trasforma la mia vita in un circo metterà in prima pagina che sono innocente». La vicenda per ora non è priva di conseguenze: «È imbarazzante, ho dovuto spiegare alla mia compagna, calmare mia madre e le mie sorelle che sono sbalordite e arrabbiate. Mi spiace soprattutto per mia madre. Per il resto me ne frego, so che funziona così, incasso, anche se poi mi resta tutto dentro».
AUTOMATISMI In campo però Ronaldo non perde colpi: «Sto imparando ad apprezzare i compagni. A Madrid c’erano automatismi con Marcelo e Modric. Qui sono all’inizio, ma mi sento apprezzato. Lo sento dalle dichiarazioni dei compagni che parlano di me come qualcuno di normale, non una star. È importante, dimostra che il gruppo è unito». Merito anche di Allegri: «Con lui ho un ottimo rapporto. È competente e molto divertente, cosa che non sospettavo. E molto professionale, come il club. Tutto qui mi corrisponde, tutti andiamo nella stessa direzione. Per questo ho scelto Torino. Non per soldi, altrimenti sarei andato in Cina e avrei guadagnato 5 volte tanto». SUL TRASFERIMENTO ESTIVO SOGNO A Madrid, dopo nove anni, invece era finito il feeling: «Non mi sentivo più indispensabile. Lo vedevo negli occhi di Perez. L’addio di Zidane non è stato decisivo, ma non mi ha neppure spinto a rimanere. E così ho deciso che era giunto il momento di cambiare». Scoprendo la A: «In Italia si difende meglio, ci sono meno spazi che in Spagna e Inghilterra. Il campo è occupato in modo diverso. Sono ancora in fase di apprendimento». Ma il Pallone d’oro resta un obiettivo: «Non è un’ossessione, ma penso di meritarlo. Lavoro duro anche per questo. L’età non conta. Sono uno dei migliori della storia. Non sono un eterno giovane, ma voglio continuare a vincere. Sarebbe un sogno superare Messi, ma non dipende solo da me». E Cancelo, portoghese bianconero, si schiera: «Se Cristiano non vincesse il Pallone d’oro, sarebbe incredibile».
NON HO SCELTO TORINO PER SOLDI ALTRIMENTI SAREI IN CINA...
CRISTIANO RONALDO