Infortuni, concorrenza, fantasmi: anche Milik corre a ostacoli
●Frenato dal guai, soffre Mertens e i paragoni con Cavani e Higuain. Ma ha carattere per risalire
Stavolta gli infortuni non c’entrano, o forse sì nel senso che le scorie di quanto accaduto nei due anni precedenti a quello in corso adesso si stanno facendo sentire dal punto di vista psicologico: Arkadiusz Milik è il centravanti del «vorrei ma non posso», quello che fin qui ha messo a segno tre reti in undici apparizioni stagionali con una doppietta al Parma dopo il gol all’esordio contro la Lazio. Poco, troppo poco, per uno come lui che ha fatto le fortune dell’Ajax e che in Polonia non è mai stato messo in discussione fino alla recente esplosione di Piatek.
CONCORRENZA Già perché forse è proprio la concorrenza il fattore che sta impedendo a Milik di crescere come ci si aspettava viste le doti tecniche e fisiche di questo ragazzone forte e fragile. Certo, essersi rotto due volte i legamenti crociati ha rallentato quel processo di inserimento nel calcio italiano e di maturazione a livello internazionale che Milik sta compiendo a fatica, ma ciò che pare condizionarlo maggiormente è vedere Mertens alzarsi dalla panchina per sostituirlo o addirittura giocare titolare al suo posto. QUESTI FANTASMI Da questo punto di vista Milik può ritenersi fortunato ad avere Ancelotti come allenatore perché Carletto saprà trasmettergli la giusta serenità, che però il polacco deve ritrovare soprattutto nelle giocate e nei movimenti. Talvolta - come contro la Roma - gli manca il guizzo decisivo, in altre circostanze non compie la scelta giusta e così sembra quasi che Milik faccia di tutto per diventare l’incolpevole “vittima” di un paio di fantasmi. Il primo è l’evocatissimo Cavani, che Napoli non ha dimenticato e che a breve tornerà al San Paolo da avversario, il secondo è l’odiatissimo - da queste parti - Gonzalo Higuain. Sarri di recente ha dichiarato che trattenendo il Pipita nel suo Napoli sarebbe potuto arrivare lo scudetto: un colpo ovviamente rivolto a De Laurentiis ma che non può non aver almeno sfiorato Milik. I paragoni pesanti possono fare più male degli infortuni. Arek però sa come reagire alle difficoltà, lo ha già dimostrato. Per questo il Napoli ha fiducia in lui.