Roma, quanti rimpianti Sono le piccole a frenarla
●I giallorossi hanno perduto punti contro Chievo, Spal e Bologna Di Francesco: «Dobbiamo crescere, ma il pari di Napoli farà morale»
«What if?». Che cosa sarebbe successo se? Uno dei passatempi intellettuali di una certa cultura statunitense – filtrata peraltro anche nel mondo dei «comics» supereroistici – alla Roma di questi tempi ci starebbe proprio bene. Che cosa sarebbe successo se Cleopatra avesse avuto un brutto naso? O se Napoleone non avesse invaso la Russia? Così, in chiave di storia minima calcistica, che cosa sarebbe successo se la squadra di Eusebio Di Francesco avesse battuto in casa Chievo e Spal? E se non avesse perduto a Bologna? Mentre gli scenari storici sono meno addomesticabili alle certezze, la classifica della Serie A invece porta con sé la sicurezza dei numeri: la Roma avrebbe 6 punti in più. Morale: piena zona Champions League e 7 lunghezze di distanza dalla capolista Juventus. Vogliamo dirlo? In linea con gli obiettivi d’inizio stagione. Come si vede, in questo minuscolo spaccato di rimpianti, non abbiamo neppure preso in considerazione il pareggio interno con l’Atalanta e la sconfitta rimediata all’ultimo istante contro il Milan, perché sono risultati che ci possono stare.
CONTRO LE GRANDI In effetti, è proprio contro le piccole che i giallorossi hanno perduto terreno, basti pensare che sfidando avversarie comprese tra le ultime 7 della classifica, i ragazzi di Di Francesco hanno perduto per strada 10 punti. Troppi per non masticare rimorsi di gestione del match, se invece si pensa che contro una «big» come il Napoli, ad esempio, la Roma è stata ad un passo dall’espugnare il San Paolo e contro una rivale diretta come la Lazio è arrivato uno squillante successo per 3-1 che magari potrebbe far comodo in caso di classifica avulsa. Se a tutto questo aggiungiamo che la Roma – ridisegnata nel sistema di gioco col passaggio al 42-3-1 – in Champions League ha passeggiato all’Olimpico contro Viktoria Plzen e Cska Mosca, perdendo solo contro un Madrid in quei giorni ancora Real, probabilmente il rimpianto prende quota.
DI FRANCESCO SPIEGA Naturalmente Di Francesco ha il dovere di non guardarsi alle spalle, però sa bene come quello che la squadra sta attraversando è solo un processo di maturazione. «Dobbiamo crescere – ha spiegato –. Alcuni giocatori devono ancora assimilare determinati concetti e assorbire la realtà romana che può creare difficoltà. In fondo abbiamo fatto ancora poche gare e abbiamo cambiato un po’. Perciò, devo convincere i ragazzi che possiamo migliorare». Napoli per certi versi l’ha dimostrato: «Per questo il punto conquistato deve far morale». CAMBIO MODULO E se il morale cresce, potrebbe essere più semplice anche affrontare sabato prossimo la trasferta di Firenze senza De Rossi (vedi accanto). Un’assenza che potrebbe spingere l’allenatore anche a tornare al sistema di fioco d’inizio stagione, il 4-3-3, che si è visto in corso d’opera anche contro il Napoli con l’uscita di De Rossi. «Per mettere a proprio agio Cristante e Pellegrini ho optato per questa soluzione, che ha dato buoni frutti in certi momenti e in altri meno». Come tutte le cose della vita. In fondo l’ottovolante (o le montagne russe) è una condizione a cui siamo tutti abituati. Certo però che i rimpianti a Roma – pur se nessuno vuole darsi per vinto – ora pesano parecchio.