La Gazzetta dello Sport

Torino: Soriano cerca una maglia con la «sua» Samp

●L’ex Villarreal dopo le fatiche iniziali è pronto: il Toro ci pensa per l’assalto ai blucerchia­ti

- Filippo Grimaldi

Pronti, via. Che debutto, quella notte. Il popolo granata si ricorda bene l’esordio di Roberto Soriano, il 19 agosto scorso all’Olimpico, soltanto due giorni dopo avere firmato il contratto con il Toro: subito in panchina contro la Roma, prima dell’ingresso in campo a quattro minuti dalla fine al posto del General Rincon, sfinito dalla fatica. Cuore, gambe e testa lucida: buona, anzi ottima la prima del centrocamp­ista granata.

CONDIZIONE Ma l’ex Villareal veniva da un’estate in cui aveva giocato pochissimo con il suo vecchio club, per cui non è stato facile per lui mettersi al passo con il ritmo dei compagni, tanto più con un allenatore severo e intransige­nte come Mazzarri, che prima di sdoganare a tempo pieno un nuovo acquisto (il caso di Zaza non fa eccezione), esige che quest’ultimo abbia raggiunto prestazion­i e condizione al livello di tutti gli altri giocatori della rosa. Così, complici anche un paio di guai muscolari di troppo, la sua crescita è stata rallentata.

AFFOLLAMEN­TO Non solo: la mediana del Toro, con il passare delle partite, è cresciuta notevolmen­te di peso e solidità con il migliorame­nto della forma fisica di Baselli e la comprovata straripant­e fisicità in mezzo di Meité e Rincon. In questa situazione, gli spazi a disposizio­ne si sono ridotti, ancor più perché tatticamen­te il 3-5-2 non è l’ideale per lui (potrebbe giocare interno fra De Silvestri e Baselli). E le alternativ­e rappresent­ano soltanto una variante non obbligata negli schemi di Mazzarri: Soriano potrebbe trovare posto al fianco di Iago Falque nel 3-4-2-1, con Belotti punta unica. O, ancora, in un 3-4-1-2, dietro allo spagnolo e al Gallo. Difficile, se non impossibil­e, vederlo a sinistra in un 3-4-3 che sino a oggi non è mai stato proposto in campionato dall’allenatore toscano. Che però, va detto, in più occasioni — l’ultima, sabato scorso alla vigilia della Fiorentina — ha fatto gli elogi del centrocamp­ista per l’impegno e la profession­alità durante il lavoro in settimana.

MAGLIA Deve solo scoccare la sua ora. Una maglia che Soriano potrebbe ritrovare proprio a Genova contro la sua vecchia Sampdoria, in quello che si annuncia come un vero ritorno alle origini, che va oltre le cinque stagioni — fra il 2011 e il 2016 — vissute in prima squadra con la maglia blucerchia­ta. La Genova sampdorian­a ha rappresent­ato una tappa importante della carriera: Roberto era arrivato sotto la Lanterna nel gennaio di 9anni fa dalle giovanili del Bayern Monaco per giocare nella Primavera della Sampdoria, in realtà con frequenti passaggi in prima squadra. E, dopo un anno a crescere nell’Empoli, il «Mugnaini» di Bogliasco divenne davvero la sua casa. In questa abbondanza di uomini e di idee che (finalmente) accompagna il lavoro di Mazzarri, il tecnico del Toro potrebbe fare leva proprio sulla voglia di riscatto dello tesso Soriano, sin qui — nelle sue otto presenze in campionato su dieci gare — partito titolare soltanto in quattro occasioni.

BUNKER Soriano carta a sorpresa del Toro? Presto sapremo. Da oggi Mazzarri inizierà a lavorare sulla formazione da mandare in campo contro una Samp che in casa con tre gol subìti rimane la seconda miglior difesa della serie A dietro al fortino della Fiorentina e dell’Atalanta, a quota due.

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LAPRESSE Roberto Soriano, 27 anni, alla sua prima stagione nel Toro

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