Mahrez! E il City batte il Tottenham Preso il Liverpool
●Decide l’algerino, che dedica il gol al suo ex presidente del Leicester. Guardiola va in testa
Ci può essere bellezza anche in un campo di patate, il prato verde di Wembley ridotto a uno schifo dopo la partita di football americano di sabato scorso. Il Manchester City è riuscito a vincere proponendo il suo gioco in condizioni ostili, con il pallone che sembrava una scheggia impazzita lungo le corsie laterali, le più maltrattate dal match di uno sport importato a Londra in nome del business, quando la costruzione del nuovo White Hart Lane era già avanzata e non era previsto il ritardo che costringerà gli Spurs a inaugurare la nuova casa nel 2019. Tra tuberi, ciuffi d’erba e linee che indicavano le yards, la banda di Pep Guardiola ha ribadito quanto il copione e la tecnica siano la vera forza del calcio. I muscoli e il carattere hanno la loro importanza, ma non si va lontano limitandosi alla forza bruta e all’orgoglio. Il Tottenham ha cercato di opporsi, puntando sulla forma di Lamela, i movimenti di Lucas Moura e l’istinto killer di Kane, ma le assenze iniziali di Alli e Eriksen sono state zavorre pesanti, mentre il calo di rendimento di Dembelé sta assumendo proporzioni inquietanti. Il migliore degli Spurs è stato Sissoko: perso per perso, ha liberato la sua corsa, creando qualche problema ai difensori del Manchester City.
IL GOL Il gol decisivo racchiude molti significati. Il primo è che l’errore nel retropassaggio di Trippier, sul rinvio di Ederson, è sicuramente riconducibile a un equilibrio precario, nel settore di campo in condizioni peggiori. Il pallone finisce sui piedi di Sterling e l’esterno, dopo l’incursione in area, affida a Mahrez il compito di eseguire la sentenza. L’algerino infila il pallone in rete e indica più volte il cielo con un dito, nel ricordo del presidente del Leicester, scomparso sabato nella tragedia che ha sconvolto l’Inghilterra. Nuovamente Sterling, approdato a quota 200 presenze in Premier League, un minuto dopo supera in volata la difesa degli Spurs e serve Aguero: la botta dell’argentino non è ispirata. La reazione degli Spurs è un tiro alla luna di Kane e una capocciata di Alderweireld sul corner di Trippier. Il Manchester City è padrone della situazione: possesso palla, triangolazioni rapide, tagli che mandano in tilt il Tottenham. Sterling e Bernardo Silva sfiorano il bis, Fernandinho dà un saggio di bravura difensiva stoppando Sissoko, Mahrez cerca e non trova il 2-0. Il City ha anche un signor portiere: l’uscita di piede di Ederson su Kane, in fuga solitaria, è un capolavoro.
SPRECHI La ripresa riparte con il City a vele spiegate. La barca va, il problema è che i marinai ogni tanto perdono l’onda giusta. Colossale la doppia occasione divorata da Silva e Sterling: per eccesso di generosità nel primo caso, per leggerezza nel secondo. Guardiola è furibondo: rifila una pedata memorabile a un tabellone. Il Tottenham è alle corde, ma il City non riesce a dare il colpo di grazia. Aguero calcia in modo debole dopo uno splendido assist di David Silva. Un minuto
dopo, l’argentino ci riprova con una sassata, ma Lloris si salva. Nel finale, con gli inserimenti di Alli e Eriksen, il Tottenham conquista metri di campo. L’occasione da urlo passa tra i piedi di Lamela: suggerimento di Alli e conclusione imprecisa dell’argentino. Il City ringrazia e torna in cima alla classifica, in compagnia del Liverpool.
DISASTRO
Il manto erboso di Wembley sembrava un campo di patate dopo la partita di football americano di sabato scorso
L’OMAGGIO DI MAHREZ L’algerino parla con le lacrime agli occhi: «È stato difficile giocare questo match. Il presidente del Leicester era una persona speciale, ho molti ricordi che mi legano a lui. Quando ho segnato, ho indicato il cielo pensando al suo addio. Ho faticato a dormire queste notti. Se sono arrivato a certi livelli, lo devo anche a lui». Guardiola critica il prato di Wembley: «Non si poteva giocare a calcio, per fortuna nessuno si è fatto male. Abbiamo sprecato molto, ma va bene così».