Real, via Lopetegui Conte no, c’è Solari
● Santiago traghettatore, Florentino ha due settimane per scegliere: tramonta l’italiano, resta Martinez. Sogno Mou
Lopetegui licenziato, Conte mai arrivato, Solari ad interim. Questo ha portato la convulsa giornata di ieri alla Casa Blanca. La prima cosa era scontata, viste le 6 sconfitte su 14 del tecnico strappato in malo modo alla nazionale a due giorni dal Mondiale. Conte sembrava una certezza, e invece incomprensioni varie hanno fatto deragliare l’idea. La terza è diventata l’unica via percorribile in tempi brevi.
GRANDE SPROPORZIONE Ieri alle 21 il Madrid ha emesso un comunicato duro con Julen: «Questa decisione, presa con la massima responsabilità, ha il fine di cambiare la dinamica della squadra quando sono ancora raggiungibili tutti gli obiettivi stagionali. La Giunta Direttiva ritiene che ci sia una grande sproporzione tra la qualità della rosa del Real Madrid, che vanta 8 candidati al Pallone d’oro, una cosa senza precedenti nella storia del club, e i risultati ottenuti sinora». Lopetegui aveva un triennale da 6 milioni a stagione: chiude il suo annus horribilis con una ricca liquidazione.
LA RICOSTRUZIONE Nella Madrid blanca, domenica sera sono andati a dormire sicuri che Conte sarebbe diventato il nuovo inquilino della panchina del Bernabeu. Perez aveva avvisato tutti, radio, giornali, tv, che così sarebbe stato, e nessuno ha dubitato della parola del «Ser superior». E invece no. Questa strana storia fatta di grandi bugie, piccoli malintesi, interessi collaterali, messaggi trasversali e poco feeling è finita prima di iniziare. Il Madrid e Conte si sono resi conto di non desiderarsi poi così tanto, hanno capito che il loro sarebbe stato un matrimonio nemmeno d’interesse ma di ripiego, e si sono fermati appena in tempo.
I CONTATTI Florentino, che già aveva cercato Conte dopo la fuga di Zidane ricevendone uno dei tanti no estivi (Pochettino, Klopp, Allegri e Low prima di lui), nei giorni scorsi col licenziamento di Lopetegui già deciso ha pensato di nuovo all’ex c.t. dell’Italia, tra gli altri. Il Grande Sogno è sempre stato e resta Mourinho, di cui parliamo a parte. Il legame del portoghese con lo United ha costretto Florentino a individuare alternative e il presidente si è mosso con Antonio, aprendo però un interessato fronte di procuratori perché Daniele Conte, fratello e unico agente riconosciuto di Antonio, non ha mai ricevuto un’offerta dal Madrid. C’erano in mezzo altre persone, e al momento di chiudere i nodi sono venuti al pettine, tra durata del contratto e composizione dello staff. LA MOSSA La conferma dell’amore perduto, o mai incontrato, tra Antonio e Florentino è arrivata ieri mattina, quando a Madrid invece tutti aspettavano lo sbarco di Conte, messi fuori strada dallo stesso Perez che la sera precedente, frastornato dalla «manita» ricevuta al Camp Nou, aveva deciso di muoversi con un doppio obiettivo: stanare lo spogliatoio, su tutti il capitano Sergio Ramos, e deviare l’attenzione. Florentino rimprovera alle sue stelle capricci e lassismo, e per ripagarli dei 5 gol subiti dal Barça ha agitato come una frusta la disciplina contiana. «Il rispetto si guadagna, non s’impone», ha risposto Ramos a una domanda che aveva al suo interno le parole mano, dura e Conte. Il capitano ha abboccato. Se Perez avesse davvero voluto prendere Conte avrebbe fatto arrivare a suo fratello Daniele un’offerta che non si può rifiutare, e non è stato così.
DUE SETTIMANE Con la soffiata su Conte Florentino ha deviato il ciclone della sconfitta e scegliendo l’ex interista Solari, prelevato dal Castilla, ha guadagnato tempo: il regolamento federale spagnolo concede ai club che cambiano allenatore, sostituendolo con un tecnico in forma provvisoria, due settimane di tempo per trovare una soluzione definitiva: la conferma di Solari, la realizzazione del sogno portoghese o un obiettivo possibile, lo spagnolo Roberto Martinez che può liberarsi come ct del Belgio.
CONTE? IL RISPETTO SI GUADAGNA, NON SI IMPONE
SERGIO RAMOS DIFENSORE REAL MADRID