La Gazzetta dello Sport

Andrea & Walter Nell’Inter fratelli stasera avversari «Uniti dai... capelli» SONO STATO IL MIGLIOR AMICO DI ANDREA: UN RAGAZZO D’ORO RICCARDO FERRI DIFENSORE INTER 1981-1994

●Ferri e Bergomi raccontano Mandorlini e Zenga, che si sfidano da tecnici di Cremonese e Venezia

- Nicola Cecere

Una ventina d’anni prima del Triplete c’è stata un’Inter vincente e spettacola­re molto italiana: quella dello scudetto dei record 1989. Appena tre gli stranieri agli ordini di Giovanni Trapattoni: il terzino di spinta tedesco Andy Brehme, il centrocamp­ista (sempre tedesco) tuttofare Lothar Matthaeus e il centravant­i argentino Ramon Diaz. A questo terzetto di neo acquisti il presidente Ernesto Pellegrini aveva aggiunto l’ala destra Alessandro Bianchi e ilcentroca­mpista

Nicola Berti.

ASSAI VICINI Ventisei vittorie, sei pareggi e due sconfitte con 58 punti finali (primato mai eguagliato) e lo scudetto colto con un mese di anticipo battendo il Napoli di Maradona. Sono i dati salienti di una squadra in cui Walter Zenga era tra i pali e Andrea Mandorlini si piazzava giusto pochi metri... davanti a lui: all’epoca i centrali difensivi non stavano affiancati ma uno dietro l’altro. E quindi davanti al libero Mandorlini agiva lo stopper Riccardo Ferri mentre Beppe Bergomi marcava sulla destra e Brehme faceva il pendolo a sinistra. Stasera Mandorlini e Zenga saranno uno di fianco all’altro, sulle panchine di Cremonese e Venezia.

LA COPPA Tra il portiere e il libero potevano capitare malintesi e quindi discussion­i, ma Bergomi non ne ricorda. «No, con Andrea direi proprio di no: è un ragazzo d’oro. E poi l’affiatamen­to fra di noi era totale, col passare delle giornate si giocava a memoria. Tanto che quando Mandorlini stava fuori per infortunio Verdelli lo rimpiazzav­a senza patemi». Davvero una grande Inter che al termine del quinquenni­o del Trap (1991) conquister­à anche la Coppa Uefa per la prima volta nella sua storia. «E all’epoca era un trofeo di pregio, la doppia finale contro la Roma fu caratteriz­zata da grande equilibrio», ricorda lo Zio. «Il rendimento di Andrea in quel periodo era costanteme­nte elevato mentre Zenga vinse per tre volte il titolo di miglior portiere del mondo. Il che dice tutto». CAPELLI «Forse ero il miglior amico di Mandorlini», interviene Ferri. «Andavamo d’accordo su tutto e fuori dal campo ci si divertiva perché lui è un tipo spiritoso. Tra gli aneddoti che si possono raccontare ce n’è uno che mi fa sorridere ancora oggi». «Quello dei capelli bianchi?», ipotizza Bergomi. Sì quello. Lo racconta Ricky. «I capelli erano la fissazione di tutti e due. Walter non si tagliava la frangia che a volte spostava con uno sbuffo mentre Andrea se li tingeva, terrorizza­to dalla comparsa di alcuni peli bianchi tra i suoi riccioloni. Noi ce n’eravamo accorti, compreso Zenga, lui però negava con ostinazion­e. E non ci permetteva di controllar­e. Così aspettavam­o l’occasione giusta per smascherar­lo. Occasione che capitò al termine di una logorante seduta atletica: il sudore fece sciogliere la tinta, il colore gli colava sulle gote e così potemmo metterlo in mezzo...». «E chi può dimenticar­e quelle risate», chiosa lo Zio. futuro di Walter fosse nel mondo dello spettacolo. Conduceva già dei programmi televisivi, con grande disinvoltu­ra: in tv si muove come tra i pali, però è efficace pure in panchina». Aggiunge Bergomi: «Zenga era spesso sui giornali in quanto personaggi­o. Così il Trap alle volte incaricava Castellini di portarlo ‘’dietro il telone’’ per farlo allenare al meglio, timoroso di eventuali cali di tensione. Che in realtà non si sono mai verificati. Walter è sempre stato un profession­ista serissimo e se uno va a vedere adesso i suoi allenament­i, come ho fatto io a Crotone, si rende conto dello scrupolo che ci mette, della voglia che trasmette: lo vedrei benissimo nella grande squadra ma purtroppo nel calcio resistono certe etichette». «Sia Walter che Andrea hanno già allenato in A», chiosa Ferri. «E meriterebb­ero di starci di casa. Anche Mandorlini sa guidare il gruppo con efficacia, è uno di carattere che studia il calcio e sa trasmetter­lo ai giocatori. Quanto a Zenga, Venezia è una piazza di prestigio, ha fatto bene ad accettare la B».

L’ANEDDOTO Quante risate quella volta che si sciolse la tintura nei riccioli di Mandorlini. E Zenga non sapeva rinunciare al ciuffo

HO VISTO GLI ALLENAMENT­I DI WALTER: QUANTA PASSIONE CI METTE

BEPPE BERGOMI DIFENSORE INTER 1979-1999

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LAPRESSE Walter Zenga, 58, al Venezia dal 12 ottobre: ha preso il posto di Stefano Vecchi. Nell’Inter dal 1982 al 1994SORPRE­SE «Io auguro a entrambi il meglio», dice Ferri. «In quei tempi pensavo che il
 ?? LAPRESSE ?? Andrea Mandorlini, 58, alla Cremonese da aprile al posto di Attilio Tesser. All’Inter dal 1984 al 1991
LAPRESSE Andrea Mandorlini, 58, alla Cremonese da aprile al posto di Attilio Tesser. All’Inter dal 1984 al 1991
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Walter Zenga e Andrea Mandorlini con la coppa Uefa vinta nel 1991 LIVERANI

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