La Gazzetta dello Sport

«Il mio Cittadella guarda alla Serie A seguendo Mennea»

●Il tecnico da più tempo su una panchina della B «Abbiamo le qualità per rincorrere i nostri sogni»

- Nicola Binda

Era il 2015, Renzi era presidente del Consiglio e Mancini allenava l’Inter. Sembra ieri, ma il mondo è cambiato. Non per Roberto Venturato, da allora sulla panchina del Cittadella: nessuno in B resiste da tanto tempo.

Ci credeva?

«Sapevo che questa società punta sugli uomini e le loro capacità. Lo speravo, ma non ci pensavo: eravamo in C e volevamo tornare in B. Io sono ambizioso e ho accettato la sfida , ma qui hanno scritto lunghe pagine anche Glerean, Maran e Foscarini».

Sono passati 1.208 giorni: mai avuto momenti critici?

«Certo c’è stato, ma cose per le quali basta sedersi al tavolo per risolverle. Cose che capitano. Ma sono stati di più i momenti belli: una promozione e due playoff in B».

In 208 partite di campionato quale vuole incornicia­re?

«Un Pordenone-Cittadella in C vinto 3-0 che ci ha dato convinzion­e e fatto partire la cavalcata verso la B. E poi il 5-1 al Verona dopo essere andati sotto».

Perché a Cittadella un allenatore si sente forte?

«Perché la proprietà e il direttore Marchetti affrontano le cose nel modo giusto. L’allenatore sente la fiducia e pensa solo al campo: il calcio è questo».

Marchetti ha giocato con lei a Treviso negli anni Novanta.

«Prima avversari e poi compagni, un rapporto cresciuto nel tempo».

Il Cittadella in A è un’utopia?

«Non è una cosa facile, ma è giusto sognare. Per la serietà e le capacità del club la possibilit­à c’è. Ma ci si arriva con una crescita continua, non per caso. Per noi è importante fare la B, però vogliamo crescere».

C’è un atleta che identifica questo sogno?

«Mennea non sembrava potesse battere certi avversari, ma c’è riuscito con abnegazion­e: mi piace come paragone». SU PIETRO MENNEA

Non avere pressioni aiuta?

«Chi fa questo mestiere le pressioni le ha, voler migliorare è una pressione che mi piace».

Spesso è polemico con arbitri: vi sentite poco tutelati?

«Non sono polemico... Sono schietto e sincero, li rispetto perché fanno un mestiere complicato. Me la sono presa solo davanti a qualche errore, ma poi è finita lì. Se siamo più bravi vinciamo noi, non credo assolutame­nte ai complotti».

La famiglia a Cremona, lei con

Roberto Venturato, 55 anni, a sinistra con il d.g. Stefano Marchetti e in panchina. Qui sopra il genoano Kouame, che il tecnico ha lanciato nel Cittadella PADOVASPOR­T-LAPRESSE-GETTY

suo padre vicino a Montebellu­na. Perché questa scelta?

«Sto con lui dopo che è mancata mia madre, sono figlio unico, e viene sempre alle partite. I miei figli sono grandi, mia moglie ogni tanto viene e torno io a casa almeno una volta la settimana, senza problemi».

Proposte per andare via?

«Mai. E io sto bene qui, mi piace quello che posso fare, se mi chiamerann­o vedremo».

Quali i concetti del suo calcio?

«Far partecipar­e tutti al gioco, essere propositiv­i, creare gruppi con condivisio­ne delle idee, in cui tutti possono fare tutto».

Il trequartis­ta è poco di moda, lei lo impiega nel 4-3-1-2.

SEMBRAVA NON POTESSE BATTERE CERTI AVVERSARI, MA CE L’HA FATTA

ROBERTO VENTURATO

«Mi è sempre piaciuto avere uno o più giocatori tra le linee, mi intriga avere gente di qualità che sappia fare più ruoli».

Marchetti ogni anno vende i migliori del Cittadella e le propone giocatori poco noti. Si fida?

«E’ un grande conoscitor­e di giocatori, sa trovare quelli con le qualità migliori per noi. C’è un confronto, è capitato che abbia consigliat­o qualcosa anch’io, abbiamo ottima l’intesa».

Lei si intende di consulenze finanziari­e: su quale giocatore lanciato se la sente di investire?

«Varnier mi ha colpito dall’inizio: mi dispiace che si sia infortunat­o, ma l’Atalanta avrà un talento con qualità importanti. E poi Kouame, sta facenco cose straordina­rie al Genoa».

E’ più facile che il Cittadella vada in A o che lei torni in Australia dove è nato?

«Sono venuto in Italia che avevo 10 anni, sicurament­e ci tornerò in vacanza. Spero che prima il Cittadella vada in A».

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy