All’inferno e ritorno Rino contro l’incubo Betis «Milan, voglio più coraggio»
●Il k.o. con gli spagnoli mise in crisi la panchina di Gattuso: poi la risalita Domenica c’è la Juve, ma il tecnico avverte: «Pensiamo solo a vincere qui»
Più che sentirsi il Barcellona capolista - qui a Siviglia il Milan alloggia nell’hotel che di solito frequentano Messi e i suoi compagni in trasferta in Andalusia - Rino Gattuso invidia la serenità del collega del Betis, Quique Setien, peraltro un ex centrocampista che ha proseguito nella carriera da allenatore. La partita di stasera offre ai rossoneri la possibilità di riproporsi in vetta al girone, un’opportunità da cogliere per non trascinare il discorso qualificazione fino ad Atene: una vittoria, più pericoloso accontentarsi del pari, permetterebbe alla squadra anche di riscattare l’imbarazzo dell’andata. La sconfitta, associata alle beffa di Icardi nel derby, segnò il momento più buio della stagione milanista. Tra gli spettatori malinconici in tribuna c’erano il presidente Paolo Scaroni e Gordon Singer, oltre alla dirigenza, ed effettivamente circolò l’ipotesi dell’esonero del tecnico a cui fu infine deciso di accordare altro tempo. Una settimana è stata più che sufficiente per riaccendere la luce e riscaldare i rapporti tra Rino e il club: oggi Gattuso è un allenatore capace di vincere tre partite di fila anche se privo dei suoi uomini chiave. Tra l’andata e il ritorno il mondo rossonero si è dunque rovesciato, mentre al Betis è rimasto tutto più o meno lo stesso: la squadra è 14ª in Liga (a pari punti con la Real Sociedad 13ª), ha conquistato un solo punto degli ultimi dodici a disposizione eppure la pressione su Setien è modesta. Quique dice che proverà a trasformare la «frustracion» (cioè i fischi con il Celta) in applausi e qui si esaurisce il discorso: lo stadio, pieno per due terzi, è pronto al solito sostegno.
ASPETTANDO IL PIPITA Se il Milan ha dimostrato di esaltarsi nelle difficoltà, reagì con un poker in casa del Sassuolo dopo due pareggi grigi e ha conquistato tre vittorie nella settimana successiva a Inter e Betis, ci sono di nuovi i presupposti per pensare in grande. Gli ostacoli non mancano: oltre lo stadio avverso, ci sono guai di formazione più pesanti del solito. Mancherà infatti il massiccio contributo di Higuain in zona gol, che tutti si augurano di circoscrivere alla gara di stasera. «Gonzalo sta lavorando, in questo momento non sappiamo se ce la farà per la Juve, ma ci lascia ben sperare. Oggi non è il massimo da vedere ma confidiamo di riaverlo. Calabria lo stesso, Caldara, Biglia e Bonaventura invece resteranno out anche domenica».
NOVITÀ E CONSAPEVOLEZZA Gli infortuni, è il paradosso di
BONAVENTURA CON LA JUVE NON CI SARÀ, PER HIGUAIN SPERIAMO
RINO GATTUSO SUGLI INFORTUNATI
Rino, possono aver portato alla svolta: più che a livello tattico («abbiamo provato qualcosa di nuovo, qualcosa che ci dia compattezza») Gattuso è molto più sensibile all’aspetto motivazionale: «I problemi hanno rafforzato il gruppo, tutti stanno dando qualcosa di più. Se si è rivista la luce è merito delle responsabilità che i giocatori si sono presi». Gattuso detta infine le linee generali valide per match ad alta tensione, dunque per stasera come per domenica con la Juve, capolista fin qui incontrastata della Serie A: «Voglio vedere una squadra molto più coraggiosa di quella dell’andata, non si penserà a nulla se non a vincere. Ci giochiamo tanto e il campionato sarà un pensiero successivo. Vogliamo esprimere il nostro calcio, loro possono altrimenti metterci in difficoltà con il palleggio. Le vittorie ti fanno allenare meglio, la palla pesa meno e c’è più entusiasmo. Questo gruppo non ha bisogno di stimoli particolari, è consapevole».