CHE ORGOGLIO: TRADIZIONE E INNOVAZIONE. SOGNA ITALIA!
Dagens Nyheter GETTY noi dobbiamo ristrutturare la pista da bob a Cortina e costruire il nuovo palazzo dello sport a Milano. Per il resto è confermato che la candidatura avrà un robusto allargamento verso il Trentino (sci di fondo, salto, combinata nordica e forse pattinaggio di velocità) e l’Alto Adige (biathlon). Vincono loro: 3-2.
POLITICA Qui, invece, siamo più avanti, nonostante il «non mettiamo un euro» del governo. Lombardia e Veneto sono convinte al 100% e non è escluso che Palazzo Chigi non ci ripensi, «tanto meglio» dice il governatore lombardo Attilio Fontana. Intanto il sottosegretario Giorgetti ha garantito a Bach l’impegno PRESIDENTE DEL CONI
per la sicurezza. Qui la strada di Stoccolma è in salita. Al tavolo degli oratori c’era il governatore della provincia, che però non ha preso la parola. Il Comune è sempre attestato sul no. Mentre le trattative per il governo ora sarebbero a una svolta con la nuova chance per il premier pre-elezioni, il socialdemocratico Stefan Lovfen, non certo un nemico della candidatura. Qui vinciamo, ma senza goleada: diciamo 2-1.
BELLEZZA L’Italia ha piazza del Duomo, la Svezia ha scelto Gamla Stan, la penisola-centro storico: le due Medal Plaza non sono male. Per carità, la bellezza è qualcosa di molto poco misurabile. Però, obiettivamente, SINDACO DI MILANO
la nostra collezione di suggestioni è superiore: Milano che corre, le Dolomiti, forse anche l’Arena di Verona per la cerimonia di chiusura: 4-2.
GIOVANNI MALAGÒ
DEBITO La Svezia punta sullo sport. Tutta la presentazione di Stoccolma, a partire dalle parole dell’iperattiva Gunilla Lindberg, stimatissimo membro dell’esecutivo Cio, ha insistito su questo. «Noi adoriamo gli sport invernali», ha detto l’hockeista Kim Martin Hasson. E poi c’è il debito del movimento olimpico verso la Svezia, che non ha mai avuto le Olimpiadi di neve e ghiaccio. Speriamo di non essere noi a pagarlo. Intanto qui è 2-1 per loro.