Qui non si passa Roccaforti contro con vista Serie A
1I due portieri sono tra i meno battuti della B In comune hanno Mantova, fallimenti e rinascita
Mantova è il loro punto di incontro virtuale: Alberto Paleari ci ha giocato, Alessandro Micai non solo, ci è pure nato. Oggi si saluteranno prima di sfidarsi in Cittadella-Salernitana sperando, in cuor loro, che i rispettivi guanti non diventino come il dolce tipico di Mantova, «sbrisoloni». Alberto hanno in comune anche un altissimo rendimento nella prima 12 partite disputate. Il Cittadella, infatti, ha la miglior difesa (solo 8 gol subiti), la Salernitana la terza (11). In mezzo Palermo e Cremonese (10).
DOTTORE Paleari ha chiuso la metà delle partite senza subire gol, Micai quasi (6 a 5). Non è la presentazione di uno 0-0, è solo la spiegazione principale del perché Cittadella e Salernitana sono in scia ai posti che valgono la A diretta. E la spiegazione principale è proprio la tenuta difensiva. Un pacchetto ciascuno. I due portieri sono i più felici di questa solidità. Due anime profondamente diverse con storie differenti e solo quel passaggio a Mantova a legarli. Paleari si è la ureato in Scienze motorie con 104, tesi su «Il calciatore G La percentuale di parate effettuate da Paleari sui 21 tiri effettuati dall’interno dell’area di rigore del Cittadella. La media dei colleghi è del 61,54%. di Serie B: analisi e modelli di consumo». Un’indagine proprio sul campionato che lo vede ora protagonista. Alberto avanzò a 288 giocatori una serie di domande sui beni di consumo quotidiani, tra macchine e orologi, per valutare il livello il valore dell’«essere calciatore». Una lunga indagine, un po’ anche su stesso, per scoprire che l’apparire conta parecchio nell’ambiente del calcio, pure troppo. «Inutile nasconderlo, siamo dei privilegiati» — aveva commentato in una recente intervista alla Gazzetta. Lui che comunque ora, stabile in una realtà solida, ha vissuto comunque il fallimento della società che lo aveva tesserato, la Tritium. La ripartenza alla Virtus Verona, al minimo salariale, ha rilanciato la sua carriera: Mantova, Giana e quindi Cittadella. «Non siamo una favola, ma una splendida realtà» — disse a settembre. E così è ancora. Il Cittadella di Venturato — che oggi non avrà Finotto, squalificato per tre turni, ricorso presentato — continua a sognare la A. Paleari è il terminale al contrario, colui che «termina» le velleità altrui. Ha incrociato Micai solo una volta sui campi. Era il 21 gennaio del 2017, CittadellaBari finita 2-0 per i veneti con i gol di Chiaretti e Schenetti.
RISALITA Gol in rima che Alessandro non avrà gradito. Giocava con i pugliesi una stagione tra campo e panchina, con il posto da titolare sempre in palio tra lui e Salvador Ichazo. Micai è mantovano, uno di quei ragazzi esuberanti che a causa del suo carattere non si è preso tutto ciò che si sarebbe meritato nell’immediato. Però il tempo restituisce, è galantuomo: Alessandro lo sa bene da buon appassionato di orologi. Dopo il fallimento del Mantova si è ritrovato nella Primavera del Varese, quella allenata da Devis Mangia. La finale scudetto contro la Roma fu una sorpresa e lui il sorprendente portiere dei lombardi sconfitti dai giallorossi solo ai supplementari. Dopo Varese, ecco Palermo: un’altra stagione in Primavera e titolo di miglior portiere della stagione 2011-12. Il 24 luglio 2012 c’è il test con il Como contro l’Inter, i nerazzurri vincono solo 3-2 perché lui in porta fa il fenomeno. A Bari ci arriva come terzo, voluto da Mangia. Negli anni scala la gerarchia fino a diventare il titolare. Poi, il fallimento dei pugliesi ed ecco la Salernitana. Ma lo avevano cercato anche Valladolid, Cadice, Genk e Frosinone. La A arriverà.
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LA FORZA
Otto gol subiti dai veneti, undici dai campani: Venturato e Colantuono puntano sulle difese
G La percentuale di parate di Micai sui tiri provenienti da fuori area, per la precisione 89,47%. Una media eccellente, superiore all’81,84% dei colleghi.
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