«QUESTO AMORE UNA SPINTA PER L’OLIMPIADE»
IL C.T. MAZZANTI E LE AZZURRE ARGENTO AL MONDIALE 2018: «PENSAVO CHE IL MIO LAVORO INTERESSASSE SOLO AI PARENTI, ORA MI FERMANO AL SUPERMERCATO...»
«Ho sempre pensato che il mio lavoro fosse d’interesse per qualche parente e qualche tifoso. Invece, al ritorno dal Giappone, mi sono reso conto che quello che abbiamo fatto ha interessato milioni di persone. Ora quando vado a fare la spesa al supermercato mi fermano, mi riconoscono, mi raccontano le emozioni che abbiamo trasmesso durante il Mondiale. E pensare che a caldo non ero così convinto del nostro livello di gioco raggiunto. Invece, a freddo, rivedendo le partite è un argento che vale per quello che abbiamo messo in campo». A poco più da un mese dalla conquista dell’argento iridato dell’Italia del volley femminile il c.t. Davide Mazzanti si stupisce ancora del seguito di entusiasmo che le 14 azzurre hanno saputo raccogliere. E ieri, il tecnico marchigiano, insieme a un ristretto gruppo di atlete guidate dalla capitana Cristina Chirichella (con lei Carlotta Cambi, Elena Pietrini, Marina Lubian, Sylvia Nwakalor), si è goduto l’ultimo riconoscimento: la sua Italia premiata come squadra dell’anno ai Gazzetta Sports Awards.
BATTUTA LA JUVE
Alla guida della giovane Italia il tecnico, da due stagioni sulla tolda di comando, ha avuto la piccola soddisfazione di vincere una sfida particolare per lui, milanista doc e grande appassionato di motociclismo, è riuscito a classificarsi davanti alla Juventus. «E sono contento per Bagnaia, anche se forse una candidatura la meritava anche Kiara Fontanesi (che ha vinto il 6° titolo di motocross femminile, n.d.r.)». E pensare che l’estate non era partita per il verso giusto: «Ho vissuto l’avvicinamento al Mondiale con qualche paturnia mentale, perché pensavo di non aver dato quello che potevo... E invece le ragazze mi hanno sorpreso per qualità e intensità arrivando a un bellissimo risultato. E questo riconoscimento della Gazzetta dello Sport è un’ulteriore conferma di quello che abbiamo fatto». Un argento sedici anni dopo l’oro vinto a Berlino nel 2002.
PROGETTI
E l’escalation di popolarità di Egonu e compagne proietta già gli appassionati verso la prossima estate, quando l’Italvolley sarà chiamata a centrare la qualificazione olimpica a Tokyo 2020 per poi chiudere con l’Europeo di settembre. «L’obiettivo principale è la qualificazione olimpica. Abbiamo una Volleyball Nation League per prepararla e poi abbiamo un campionato europeo che vogliamo migliorare rispetto alla nostra prima uscita. Sarà un’estate densa di impegni». Ma se l’Olimpiade è la stella polare del prossimo biennio, Davide Mazzanti non si ferma e pensa a come sviluppare ancora di più il livello del movimento e della Nazionale. «Ho scelto di avere due gruppi, A e B per alzare il livello. Un gruppo giocherà alcune manifestazioni e l’altro altre. Un modo per lavorare con più atlete e con uno staff più ampio per poterle seguire al meglio».
INNOVAZIONE L’ingegnere mancato, prestato alla pallavolo, è un grande amante della ricerca e della tecnologia applicata allo sport e, nonostante sia passato solo un mese dal podio mondiale, ha già pianificato alcune novità da avvicinare alla Nazionale. Prendendo spunto anche da altre discipline come il calcio. «Stiamo cercando di lavorare su un programma di video tracking, con un algoritmo in grado di rilevare i movimenti in campo delle giocatrici. E poi proveremo a studiare un game simulator per cercare di trasformare la strategia di gioco in un modello matematico».
PASSIONE Perché il tecnico delle meraviglie, il 42enne allenatore in grado di emozionare con i suoi time out motivazionali, vive di questo sport. In maniera intensa. «La pallavolo è la mia passione e la mia maledizione perché non riesco a togliermelo dalla testa». L’amore di un allenatore per questo gioco che le azzurre hanno tradotto in campo e che 8 milioni di telespettatori hanno imparato ad apprezzare. Come hanno imparato a riconoscere e apprezzare la spontaneità e le lacrime dopo la finale della 24enne capitana azzurra Cristina Chirichella, le schiacciate della bomber Egonu, le urla da pantera di Sylla, i recuperi di De Gennaro, la saggezza in regia di Malinov e le mani da piovra di Danesi.
LE RAGAZZE MI HANNO SORPRESO PER QUALITÀ E INTENSITÀ
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LA PALLAVOLO È LA MIA PASSIONE MA È ANCHE LA MIA MALEDIZIONE
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