TORTU: «ELETTO DOPO BUFFON CHE EMOZIONE»
LO SPRINTER AZZURRO: «SONO JUVENTINO E TIFO ANCORA GIGI. HO BATTUTO
MOLINARI E MIRESSI, ROBA DA NON CREDERE»
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IL NUMERO
Tanti anni è durato il record italiano dei 100 di Mennea prima che Tortu lo portasse a 9”99
Filippo Tortu dopo Gigi Buffon: è lui l’uomo dell’anno dello sport italiano. Il 9”99 sui 100 del 22 giugno a Madrid — primo azzurro sotto il muro dei 10 secondi per scalzare Pietro Mennea e la sua leggenda dalla vetta della lista tricolore all-time — è entrato nell’immaginario collettivo, ha lasciato il segno. Il 20enne brianzolo, da quella notte magica, è in una nuova dimensione. Vive in una bolla, in un sogno. Fino a questo riconoscimento, che lo rende orgoglioso.
CHE ANNO
Il prestigioso award giunge peraltro al termine di una giornata speciale. Pippo è partito nel primo pomeriggio da Montecarlo, dove la federazione mondiale dell’atletica ha celebrato i suoi campioni stagionali: non poteva non essere tra loro. In viaggio, accompagnato dal fratello Giacomo (da neopatentato non può guidare certe auto...), ha avuto modo di rivedere come in un film i suoi mesi d’oro, guardando però già al futuro. Passando anche da Savona, là dove in maggio, con uno scintillante 10”03, tutto era praticamente cominciato. «Il mio 2018 è stato un anno fantastico — ammette il finanziere — quello della svolta, ricco di risultati importanti e di esperienze preziose. Ma è già ora di guardare avanti. Vorrei che il 2019 fosse bello altrettanto, se possibile di più. Mi piacerebbe consolidarmi sotto i 10”00 nei 100 e provare con continuità i 200, per arrivare almeno al 20”34 del personale». Intanto, c’è da festeggiare.
«Già non mi aspettavo di venir nominato in tre categorie di finalisti. Ora arriva addirittura il riconoscimento più ambito. Io, preferito a fenomeni come Francesco Molinari e Alessandro Miressi: da non credere. E poi succedo a Buffon. Lo sapete, sono uno juventino sfegatato. Anche se adesso è andato via, di Gigi resto un grande tifoso. Ho capito la sua scelta, non lo biasimo. Szczesny si sta dimostrando un ottimo successore: ero a San Siro quando ha parato il rigore al Milan, che sballo!». Nella foto dei premiati della serata c’è anche Massimiliano Allegri: «È un uomo molto equilibrato, soprattutto un vincente — dice Tortu, applaudito in sala anche da mamma, papà e nonna —. E non è vero che bada solo al risultato. Il suo calcio non è affatto tutto schemi e geometrie». C’è pure Simona Quadarella: «È una grande. Ci siamo conosciuti all’inaugurazione dell’anno scolastico al Coni, ci siamo rivisti e ora ci sentiamo via Instagram».
IL FUTURO
Il mirino, nel lungo periodo, è puntato sui Mondiali di Doha. «Vorrei doppiare 100 e 200 — conferma —: piuttosto sono un po’ preoccupato per l’aria condizionata che mi hanno detto rinfrescherà lo stadio. Spero non porti le temperature troppo in basso. Diversamente, per noi sprinter, dopo un riscaldamento nell’aria bollente, non sarà semplice adattarsi. Mi sto allenando bene, seguito da papà Salvino al campo di Giussano, ma a volte, per venire incontro alle esigenze lavorative di mio fratello, anche a quello di Sesto San Giovanni». Filippo debutterà con un paio di meeting indoor da confermare (ma rinuncerà agli Europei di Glasgow), mentre la «prima» nella stagione all’aperto sarà a metà maggio ai Mondiali di staffetta di Yokohama («alla 4x100 credo molto«), per arrivare al Golden Gala di inizio giugno a Roma, col primo 200, transitando nuovamente da Savona. L’uomo dell’anno sta scaldando il motore.