Ibrahimovic sub iudice Zlatan-Milan: stop in attesa dell’Uefa Ma ripartire si può
●Voci di un riavvicinamento dell’attaccante ai Galaxy. Ma dall’entourage non arrivano conferme
Il viaggio di ritorno di Ibra al Milan, che procedeva spedito nelle scorse settimane, ha subito uno stop. La volontà di ritrovarsi delle parti è il motore della trattativa, che resta avviato: nel club, da quanto filtra, si sarebbe però accesa qualche spia nelle ultime ore. L’arrivo di Zlatan potrebbe porre un freno alla crescita ulteriore di Cutrone e in generale rallentare il progetto sui giovani che la società ha in mente. Ibra accetterebbe anche una corsa di sei mesi, ma sempre con l’obi ettivo di risultare così determinante da convincere ● le presenze ufficiali di Ibrahimovic con il Milan, considerate tutte le competizioni: in totale sono stati 56 i gol segnati dallo svedese il club a un altro anno di contratto. Con Higuain l’attacco sarebbe sistemato per un campionato e mezzo, con poche chance per gli altri di mettere i bastoni tra le ruote: due centravanti di più di trent’anni viaggerebbero in direzione opposta allo svecchiamento del gruppo. Inoltre a due-tre settimane dal verdetto Uefa il Milan intende muoversi sul mercato a fari spenti per non destare l’attenzione di Nyon. La Camera giudicante dovrà quantificare la multa da infliggere al club, che a sua volta si augura sia ragionevole per non bloccarne la crescita e il riavvicinamento alle grandi società. Per ingaggiare Ibrahimovic non servono spese folli e lo stipendio va di pari passo: Zlatan resta però una figura ingombrante e avvicinarsi alla sentenza con lui a bordo potrebbe essere controproducente. Il club vorrebbe dunque rispettare la velocità imposta dall’Uefa: per poi accelerare di nuovo? GIOCO DELLE PARTI Altri segnali fanno invece pensare che la frenata sia netta e che sia stato anche Ibra a spingere sul pedale per rispettare il contratto che fino al dicembre 2019 lo lega a Los Angeles: quanto giunge dalla Svezia, dove il pubblico monitoria ogni suo movimento, avvalora la tesi del Milan di un affare inceppato. Zlatan e la famiglia si sarebbero abituati alla vita in California, compresa la signora Helena che tanto amava le boutique di Milano, e i figli ormai ben inseriti nelle scuole americane. Per l’entourage di Ibrahimovic, invece, non ci sarebbe stato alcun cambio di marcia: la trattativa non era vicina al traguardo prima - per tagliare il nastro sarà decisiva una chiamata di Leonardo che ancora non c’è stata - e non è più lontana oggi senza nuovi ostacoli intercorsi. In mezzo ognuno fa la propria parte: sul sito dei Galaxy Zlatan è il personaggio che occupa più spazio. I link che rimandano al meglio della passata stagione o alla campagna abbonamenti per la prossima lo vedono come testimonial. E il Milan che oggi decelera fino a qualche giorno fa procedeva spedito. Per Gattuso Ibrahimovic non si è mai proposto, sarebbe invece stato il club a cercarlo in accordo con l’allenatore: «Avercene di giocatori così». E anche le parole di Maldini, che non è solito sbilanciarsi, nel post partita di Milan-Parma erano state chiare: «Se si può fare, noi ci siamo». Niente in ogni caso si muoverà in via definitiva prima delle prossime settimane: per la sentenza svizzera e per l’apertura ufficiale della sessione di trattative, che permetterà nuovi ingressi in squadra solo dal prossimo tre gen naio. I trofei vinti dall’attaccante in maglia rossonera: lo scudetto della stagione 2010-2011 e la Supercoppa Italiana del 2011 giocata a Pechino
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