La Gazzetta dello Sport

Spalletti forza «Vinciamo e accorciamo la classifica»

● Luciano: «È finita quando smetti di crederci. La Juventus non è solo Ronaldo». Keita in corsa per un posto

- Davide Stoppini INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO)

Luciano Spalletti e la Juventus è una strada a senso unico, se valgono questi numeri qui: 19 sconfitte su 25 partite, 46 reti subite a fronte di 19 segnate. Bianco e nero come il fumo negli occhi, visibilità poca che pure non vuol dire assenza di fiducia, almeno a parole: «Non è finita quando perdi una partita, è finita quando smetti di crederci – dice il tecnico –. E la mia Inter è convinta: è difficile prendere la Juve in classifica, ma il primo passo per poter accorciare dipende da noi». Anche se 11 punti sono tanti. Un anno fa di questi tempi l’Inter arrivava a Torino da capolista, ora è lontanissi­ma: «Ma la Juve è quella che prese Pjanic dalla Roma, Higuain al Napoli, Cancelo a noi. E poi ha aggiunto Ronaldo: questa è la sostanza della differenza tra loro e le squadre che noi che proviamo a inseguire – ancora Spalletti –. I miei calciatori stanno avendo un comportame­nto corretto. Allo Stadium, servirà personalit­à. In questa stagione ci giochiamo molto, ma i nostri obiettivi sono tutti lì davanti: andiamo a prendercel­i».

A PAROLE Poi si tratta di tradurre in pratica la buone intenzioni. L’Inter con il Barcellona era quella dell’«andiamo a prenderli alti» a parole, poi i fatti hanno detto altro. Spalletti ci riprova: «Se limitiamo qualche disattenzi­one, possiamo sfiorare la perfezione: andiamo a Torino per vincere. Come affrontare la Juve? Essendo convinti che chi ci sta davanti non è così bravo al punto di costringer­ci a non fare le nostre solite cose in campo, come andare a pressarli alti e restare blocco squadra per 90 minuti». Poi, dopo le consuete lodi ai tifosi nerazzurri («Andremo in campo imbottiti dei loro sentimenti»), altri spunti: «La Juve non è solo Ronaldo. Questo per noi è il collaudo: capiremo se possiamo viaggiare forte e fare risultati contro chiunque». Con tre dubbi: Vrsaljko, Gagliardin­i e Keita insidiano D’Ambrosio, Joao Mario e Perisic. E una calma che è solo apparente.

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Max Allegri, 51 anni, e Luciano Spalletti, 59 BARTOLETTI

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