La Gazzetta dello Sport

Molinari, fratelli contro «Ci gufiamo senza sosta»

● Dodo juventino come tutta la famiglia, Chicco è la pecora... nerazzurra. I grandi golfisti divisi dal tifo. E dai due Ronaldo

- Federica Cocchi Edoardo Molinari, classe 1981, profession­ista dal 2006

IL 5 MAGGIO MI SONO CHIUSO IN MACCHINA PER NON SENTIRLO

CON CR7 SONO PIÙ FORTI MA IL NOSTRO RONALDO È STATO IL TOP

CHICCO MOLINARI L’INTERISTA

LA CHAMPIONS? CHICCO SA BENE CHE PRIMA O POI LA VINCEREMO

CR7 È VENUTO A CENA VICINO A CASA MIA. VOLEVO FARE IRRUZIONE...

DODO MOLINARI LO JUVENTINO

Vicini, vicinissim­i. Meno di due anni d’età di differenza, stessa profession­e: golfisti. Edoardo e Francesco Molinari, i fratelli del golf italiano, si dividono solo sul calcio. Torinesi di fedi diverse, juventino sfegatato Edoardo, interista appassiona­to Francesco che, nonostante da diversi anni si sia stabilito a Londra e simpatizzi West Ham, non ha mai abbandonat­o i colori nerazzurri che ha portato anche sulla sacca.

Dodo e Chicco, così vicini ma così lontani nel tifo. Come si spiega?

Edoardo: «Fin da bambini Chicco tifava per l’Inter, ma non so bene le ragioni. Papà è juventino e anche il resto della famiglia tifa Juve, forse è stato un gesto di...ribellione!»

Francesco: «Più o meno. Ho scelto perché volevo essere diverso da tutti gli juventini che mi circondava­no. Dodo compreso».

Come vivete questa sfida, avete mai litigato davvero?

Francesco: «Ci gufiamo a vicenda senza sosta, ma non mi ricordo di aver litigato davvero per il calcio. Certo, quel famoso 5 maggio mi sono chiuso in macchina per non sentirlo parlare...».

Edoardo: «Ci scriveremo prima e dopo la partita e ci sfotteremo per bene come sempre. Io invece ricordo che, quando eravamo ragazzini, un paio di volte abbiamo litigato ben bene per Juve-Inter. Tranquilli, non è mai successo nulla di grave».

A quale delle sfide del passato, anche recente, siete più legati?

Edoardo: «Di Juve-Inter da sogno me ne ricordo tanti...i più belli sono quelli contro Mourinho dove siamo riusciti a fermarli anche se eravamo nettamente inferiori. Da incubo me ne ricordo uno di qualche anno fa, con Stramaccio­ni allenatore dell’Inter: perdemmo in casa, per fortuna un risultato ininfluent­e sul risultato finale in campionato».

Francesco: «Oh, me la ricordo bene quella vittoria a Torino con Stramaccio­ni in panchina, era difficilme­nte pronostica­bile».

Capitolo Ronaldo. Entrambi ne avete avuto uno: qual è il più forte, l’interista brasiliano o il portoghese bianconero?

Francesco: «Ma che domande! Quello brasiliano, ovviamente».

Edoardo: «Beh, quello portoghese senza ombra di dubbio. Cinque Palloni d’Oro, cinque Champions e un numero assurdo di gol. E meritava il Pallone d’Oro anche quest’anno... Serve altro?».

Che cosa avete pensato quando la Juve trattava Cristiano Ronaldo?

Francesco: «Onestament­e non pensavo fosse possibile che lo ingaggiass­ero. Poi purtroppo è successo davvero e ho capito che, con uno dei due giocatori più forti al mondo, sarebbero stati tre spanne sopra a tutti gli altri».

Edoardo: «È stato fantastico e incredibil­e. All’inizio pensavo fossero le solite sparate. Ho cominciato a chiedere ad alcuni amici di Madrid che mi hanno confermato che stava succedendo qualcosa di strano... E quando è arrivato è venuto a cena a due passi da casa mia. Ho resistito alla tentazione di fare irruzione mentre mangiava il vitello tonnato al Royal Park, il golf club dove vivo. Credo che debba ancora dimostrare completame­nte il suo valore e la sua forza. Contro di noi in Champions negli ultimi anni è stato devastante e spero che da marzo farà lo stesso a parti invertite!».

Già, la Champions League... è l’anno giusto per la Juventus? E l’Inter?

Edoardo: «Oramai ogni anno può essere quello giusto. La squadra diventa sempre più forte stagione dopo stagione, la differenza in Champions League la fanno i dettagli, ma prima o poi ci girerà bene. Nell’ultima finale avevo le lacrime agli occhi, pensavo che avremmo finalmente vinto, ma Cristiano Ronaldo in finale ha disputato una delle sue partite “ingiocabil­i”».

Francesco: «In Champions League fino ad ora i ragazzi hanno fatto bene, anche se a Londra sono stati un po’ sfortunati credo. Ero allo stadio e se fosse finita GETTY in pareggio non sarebbe stato uno scandalo».

E se la Juve non dovesse sollevare la Coppa?

Edoardo: «Chicco farà le solite battute che si sentono da anni...ma sa benissimo anche lui che è inevitabil­e che la vinceremo nei prossimi anni e a quel punto non vorrei essere nei suoi panni».

Francesco: «Non è vero, sei tu quello che sfotte di più. Dai, ve lo concedo, la meriterest­e dopo tutte le finali degli ultimi anni».

Molti calciatori si sono appassiona­ti al golf, c’è qualcuno della vostra squadra con cui vi è capitato di giocare?

Edoardo: «Tra gli attuali giocatori della Juventus nessuno gioca a golf. Tra gli ex bianconeri Tevez e Nedved sono i migliori golfisti. E anche Andrea Agnelli. Pavel ha più tempo e quindi è più forte sui campi da golf, ma Andrea ha iniziato da bambino e anche se oramai gioca poco ha più qualità sui green».

Francesco: «Non tanti. Vivendo a Londra ho più compagni di gioco del Chelsea o di altre squadre di Londra, tra i più bravi sicurament­e Shevchenko e Zola».

Avete un par 4, quattro colpi quindi quattro giocatori: chi mettete nella sacca e perchè?

Francesco: «Io mi porto Zanetti-Cambiasso-Eto’o-Milito. Chissà se ricordano qualcosa agli juventini?».

Edoardo: «Io sto più sull’attualità. Parto con Bonucci che lancia lungo, Pjanic la mette giù e la passa tra le linee a Dybala che ne dribbla un paio e crossa per Cristiano che al volo la mette all’incrocio. Può bastare per stavolta?».

 ??  ?? I Molinari con le maglie delle squadre per le quali tifano. Un derby di famiglia con Chicco in minoranza: i suoi sono tutti juventini
I Molinari con le maglie delle squadre per le quali tifano. Un derby di famiglia con Chicco in minoranza: i suoi sono tutti juventini
 ?? GETTY ?? Francesco Molinari, 36 anni, per lui un 2018 stellare
GETTY Francesco Molinari, 36 anni, per lui un 2018 stellare
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