Kessie-Bakayoko, che decollo Senza regia è film da Champions
●Con Biglia out, Gattuso ha rimodellato il centrocampo del Milan sulla doppia diga L’ivoriano rimane incisivo e il francese è in crescita costante: adesso vuole restare
Nel Milan che punta all’Oscar della Champions c’è un piccolo grande paradosso: la trama è avvincente e gli attori sono molto capaci, ma manca il regista. Eppure, il film si lascia guardare e ha scalato posizioni al botteghino della classifica di A. Merito anche di una coppia che lavora là dove fino a ottobre dirigeva Lucas Biglia: da quando l’argentino è finito ai box, Franck Kessie e Timoué Bakayoko hanno preso per mano il centrocampo e hanno fatto a modo loro.
DIGA Il che significa doppio mediano. Per attutire lo «shock» tattico della squadra e dare al francese il tempo di assorbire gli automatismi rossoneri, Gattuso ha schierato Franck e Timù da interni nel 35-2, per poi virare sul 4-4-2 e consegnare a entrambi le chiavi della mediana: dalla trasferta di Udine in poi e fatta eccezione per qualche gara, la diga a due è diventata la costante del Milan e la soluzione si è rivelata vincente, come del resto era successo al Napoli di Ancelotti, che ha accantonato il progetto di Hamsik regista per trasformarlo in un mediano-incursore nel centrocampo a quattro. Il Diavolo ha perso qualcosa nello sviluppo del gioco, che è diventato meno fluido sulle catene (specialmente a sinistra, dove pesa l’assenza di Bonaventura), ma separare quei due è diventato quasi impossibile, come ha spiegato Rino: «Bakayoko e Kessie preferiscono giocare più a due: non me lo hanno detto loro ma non ce n’era bisogno, perché è evidente, si muovono bene e si aiutano molto di più, Franck ad esempio fa meno strada per creare spazio a Suso». L’intesa in campo cresce di gara in gara, fuori siamo già a un ottimo livello: dopo MilanParma, per dire, Baka ha trascorso la serata con Kessie e l’«intruso» Gervinho, connazionale dell’ex Atalanta.
CRESCITA Se le doti e l’importanza di Franck erano già chiare a tutti – con il rigore del 2-1 agli emiliani è salito a tre gol in stagione, dopo quelli a Roma e Sassuolo −, i miglioramenti continui del 24enne in prestito dal Chelsea sono la piacevole novità di questo autunno milanista: con Bakayoko in campo da titolare il Diavolo ha alzato la percentuale di vittorie (60%, 3 su 5 gare) e ha guadagnato in fisicità. Timù non si tira indietro (contro Juve, Lazio e Parma è il rossonero che ha effettuato più contrasti, 57), senza tuttavia perdere pulizia negli interventi: da agosto a oggi ha commesso appena 5 falli e dietro a Suso è il milanista che ne ha subiti di più, 13. «All’inizio sembrava un altro perché gli mancava continuità e sbagliavo io a trovargli poco spazio», ha osservato Gattuso, che dopo l’ultima prova lo ha paragonato a Desailly.
PROSPETTIVE Dal guscio dell’anonimato dei primi mesi è sbucato un centrocampista abile a sostenere anche il ruolo di centrale nella linea a tre e dotato di una personalità che ha conquistato San Siro: Baka che carica i 50mila dopo l’ennesimo pallone ripescato nella selva gialloblù è una delle cartoline dell’ultima domenica. Come ha raccontato a Milan Tv, il rapporto con i tifosi è migliorato dopo una partenza non semplicissima, ma ad irrobustirsi, nel frattempo è stato pure il legame con il Milan: i mal di pancia di qualche tempo fa sono passati e Timù adesso vuole restare e convincere il club a riscattarlo dai Blues (servono 35 milioni). Lui e Kessie, la diga KB, non vedono l’ora di mettersi alla prova anche in Champions.