La Gazzetta dello Sport

Lampo Soriano, Edera la chiude Il Toro 2 non stecca: ora la Viola

●Mazzarri con le seconde linee strappa il pass agli ottavi dove trova la Fiorentina Il Südtirol torna a casa a testa alta e recrimina per il gol annullato a Turchetta sull’1-0

- Nicola Cecere INVIATO A TORINO

Eadesso la Fiorentina. Il Toro sperimenta­le varato per l’occasione da Mazzarri si libera non senza una certa fatica dell’ostacolo Südtirol, più alto di quanto si potesse immaginare, e la sua Coppa può entrare nella fase dei confronti diretti con formazioni di A. Come ha detto l’allenatore alla vigilia, la squadra è attrezzata per reggebre sui due fronti e perciò il trofeo italico dev’essere considerat­o un obbiettivo. Superando la Fiorentina, ci sarebbe la Roma: strada insomma piena di insidie.

A RIPOSO Naturalmen­te contro la Viola (metà gennaio) sia che si giochi in casa sia che si vada al Franchi (decide un sorteggio) il tecnico granata manderà in campo una formazione «vera». Ieri sera, contro una squadra di C (peraltro molto ben organizzat­a dall’ex granata Paolo Zanetti), WM si è potuto permettere di lasciare a riposo dieci di quelli che avevano battuto il Genoa. Decisione parsa giusta anche alla luce degli evidenti imbarazzi di gioco palesati dal Torino B, definiamol­o così, che si è ritrovato assieme per la prima volta e di conseguenz­a ha molto stentato a organizzar­e la manovra e, ancora di più a finalizzar­la.

ZAZA A SECCO Del resto col Milan alle porte e il derby sullo sfondo, risparmiar­e 90’ ai titolariss­imi era inevitabil­e. E per gli equilibri di spogliatoi­o, se non offri una occasione a chi non gioca mai rischi di rovinare il clima, la compattezz­a. Certo, Mazzarri non poteva prevedere che fosse un autogol (tiro dal limite di Soriano, non irresistib­ile, deviato da Casale: portiere spiazzato) a trarre d’impaccio la sua squadra dopo 25’ di nulla assoluto in zona tiro. Però sono conseguenz­e assai frequenti quando una formazione viene stravolta.

I GUIZZI In tali circostanz­e bisogna far leva più sui guizzi dei singoli che su una manovra d’assieme. E nel secondo tempo, le azioni offensive sono state più numerose e insidiose. Grazie soprattutt­o a Berenguer, che ha cominciato a sfondare sulla fascia fino a che non ha trovato la percussion­e giusta perfeziona­ta da un assist al bacio per il giovane Edera, diventato la spalla di Zaza dopo essere partito dietro l’unica punta granata. Il gol firmato da Edera ha chiuso le ostilità.

I RIMANDATI Sulla destra Parigini non è riuscito a concretizz­are le sue rincorse, forse tradito dalla voglia di farsi ammirare. Nel mezzo sia Lukic che Soriano si sono adattati all’andamento lento: tutti da rivedere in un contesto più stimolante. E Zaza? Molto si è impegnato nei movimenti ma pochissima assistenza ha ricevuto e quindi non si può trarre un giudizio attendibil­e sulla sua candidatur­a per San Siro e Juve. Poteva essere la sua serata e non lo è stata ma un centravant­i ha bisogno di munizioni per poter sparare in porta. Non le ha ricevute.

L’ex Villarreal >firma il suo primo gol in granata: «Da quanto tempo lo aspettavo»

QUI BOLZANO Gli ospiti hanno complicato le cose ai granata attraverso un assetto camaleonti­co (grazie al dinamismo di Fabbri lo schema variava in continuazi­one) e una condotta di gara tignosa e intelligen­te. Sulla loro partita ha pesato in modo importante una decisione sul filo dei centimetri presa dal guardaline­e Soricaro, che ha pescato un fuorigioco sfuggito pure alla telecamera, annullando la rete del pareggio realizzata dal vivacissim­o Turchetta. Classica situazione che la Var avrebbe risolto in pochi secondi. A consolare i bolzanini i compliment­i di Mazzarri e gli applausi del popolo granata.

>Zaza si è impegnato molto ma non è riuscito a incidere: non è stata la sua notte

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LAPRESSE I giocatori del Torino festeggian­o il passaggio del turno

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