La Gazzetta dello Sport

Il dottor Delneri: «Atalanta malata? No, solo in pausa»

● Il doppio ex: «Col Napoli ho visto i nerazzurri in palla. L’Udinese bada ai punti, non allo spettacolo»

- Guglielmo Longhi

Un esonero brucia il doppio se si celebra a pochi chilometri da casa. Gigi Delneri rifiuta la logica pessimisti­ca del nemo propheta in patria, dice che «sono cose che succedono nel calcio». È quindi successo a lui, nato ad Aquileia, di essere mandato via dall’Udinese poco più di un anno fa dopo il k.o. in casa col Cagliari. E domenica la squadra della sua terra ospita l’Atalanta, che ha allenato per due stagioni dal 2007 al 2009. Incrocio di sentimenti non banale.

Non dica che per un friulano è stata un’esperienza piacevole: via dopo 9 k.o. in 13 giornate.

«Certo che no, speravo in un finale diverso. Ma vado avanti».

Come vede la partita?

«Sarà intensa, spettacola­re, aperta a ogni risultato perché si affrontano due squadre che stanno bene».

Insomma, l’Atalanta arriva da due sconfitte…

«A Empoli ha perso male, vinceva di due gol poi ha sciupato tutto. Ma col Napoli ha fatto una buona partita, l’ho vista in palla: è mancato solo il risultato. Era in serie positiva da 4 gare, una pausa di due ci può anche stare. Ma l’Atalanta non è malata, tutti partecipan­o al gioco e tutti segnano».

Ha ancora senso parlare di Europa?

«Si, ma il discorso vale per tutte le squadre, c’è ancora più equilibrio del solito, ora è impossibil­e fare previsioni».

Più forte questa Atalanta o la sua?

«Fare paragoni è sempre complicato. Anche noi avevamo giocatori di qualità come Doni, Valdes, Cigarini. Facevano il 4-4-1-1 con Doni dietro il centravant­i Floccari e il doppio regista Tissone-Cigarini, oppure il 4-2-3-1. L’Atalanta di Gasperini ha più fisicità e un gioco molto particolar­e e anche faticoso: marcature a uomo in tutte le zone del campo, aggression­e alta dell’avversario, la prima punta che gioca molto per la squadra. Passano gli anni e cambiano le rose, l’Atalanta rimane. Ha progettual­ità».

Gomez ha detto che al centro corre di più rispetto a prima.

«Un giocatore come lui non va ingabbiato, deve essere libero di muoversi dove vuole».

Il duello più interessan­te?

«Tutti, ma scelgo quello a distanza tra Lasagna e Zapata, due punte che hanno caratteris­tiche complement­ari e che potrebbero giocare insieme. Il primo è veloce e agile, bravo ad andare in profondità, il secondo è più forte fisicament­e. Zapata lo conosco bene, era a Udine, ha grandi potenziali­tà».

L’Udinese è ripartita con Nicola: 4 punti in due partite.

«Ha battuto la Roma e non ha perso sul campo del Sassuolo. Ma soprattutt­o non ha subito gol, un segnale importante. Quando la classifica è preoccupan­te, conta di più fare punti che dare spettacolo».

Non è stato un azzardo affidarsi a Velazquez, un allenatore che non conosceva il calcio italiano?

«Ha tentato di portare la sua mentalità, puntando soprattutt­o su De Paul. È stato anche sfortunato».

L’Udinese rischia?

«Come per la zona Europa, anche per la salvezza vedo molta incertezza. L’Empoli, per esempio, con Iachini ha svoltato facendo 7 punti in 3 partite».

E se un giorno Atalanta e Udinese la cercassero?

«Non mi piacciono i ritorni: quando è successo, con Ternana e Chievo, non è finita molto bene…».

ZAPATA-LASAGNA, CHE BEL DUELLO. GOMEZ NON VA INGABBIATO LUIGI DELNERI SULL’ATTACCO ATALANTINO

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 ??  ?? Luigi Delneri, 68 anni, all’Atalanta dal 2007 al 2009 e all’Udinese dal 2016 al 2017 ANSA
Luigi Delneri, 68 anni, all’Atalanta dal 2007 al 2009 e all’Udinese dal 2016 al 2017 ANSA

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