La Gazzetta dello Sport

Con Gran Canaria è piccola Milano Un k.o. che fa male

●L’Olimpia cede agli spagnoli. Non bastano James e Gudaitis. Pianigiani: «Siamo in riserva, ma stiamo calmi»

- Vincenzo Di Schiavi MILANO Arturas Gudaitis, 25 anni, miglior rimbalzist­a dell’Eurolega.

La prima crisetta riporta Milano alla dura realtà dell’Eurolega dopo i fasti iniziali. Il 3° k.o. di fila lo timbra Gran Canaria, ringalluzz­ita evidenteme­nte dal ribaltone in panchina. Salva Maldonado è stato silurato prima di salire sull’aereo per l’Italia e al vice Garcia, promosso nuovo coach, Tillie e compagni regalano un colpo sudato ma meritato. L’energia difensiva (a volte anche troppa) manda fuori giri Milano, costretta quasi sempre ad inseguire. La rimonta questa volta non riesce. Nemmeno James, il re Mida, trova la formula giusta per trasformar­e in oro una prestazion­e su cui l’Olimpia deve riflettere. Non può essere MJ la medicina a tutti i mali e gli unici a capirlo sono Cinciarini e Gudaitis. Eccellente è l’approccio del capitano, chiamato spesso a gestire l’ultima spiaggia: 10 punti nell’ultimo quarto e un’energia sconosciut­a ai compagni. Colossale il lituano nell’accettare e sfidare il gioco ruvido degli avversari. Dagli altri serve di più, altrimenti la coperta, più che confortevo­le, rischia di diventare corta: «Siamo in riserva — spiega Pianigiani — ma dobbiamo restare calmi. La squadra è costruita con senso e logica ed è imperniata su più elementi in grado di creare gioco. Jerrells in questo momento non lo fa, Micov ha vissuto una serata un po’ così, Nedovic non c’è. Certo, chi subentra deve dare qualcosa in più, ma non facciamoci prendere dalla frenesia, abbiamo solo bisogno di tornare a lavorare tutti assieme».

DIFFERENZA Il kombat basket di Gran Canaria, duro ma non scorretto, sgretola l’impeto iniziale di Milano pompata, per la verità, dalla naturalezz­a con cui mette le mani sul match: 16-8 in un battito d’ali, facendo correre la palla (8 assist dopo 10’) e controllan­do i rimbalzi. Facile, troppo facile. Ma non durevole. A Garcia basta togliere la regia a Radivecic e darla al veterano Oliver, inserire Tillie, insistere su Balvin e innestare la mano di Evans. Comincia così un altro match. Scorbutico, imprevisto. Le rotazioni milanesi aggravano il problema. Della Valle non ha il passo, James e Kuzminskas stentano oltremisur­a, la difesa poi scende rapidament­e sotto il minimo sindacale. Quella sul pick and roll è molto rivedibile e gli spagnoli incassano oltremisur­a. Milano si tiene a galla con i liberi (13/15 dopo 20’), sacrosanti visto l’impeto altrui, e sembra scrollarsi quando Bertans scuote il mediocre 1/5 iniziale dall’arco. Evans però rende la pariglia e Gran Canaria, che ha taglia da vendere, non cala mai di ritmo. L’Olimpia invece ne becca 28 nel 2° quarto andando all’intervallo sul massimo svantaggio (-8). Micov non incide e pure James illude con le sue cifre. 11 punti e 6 assist con un solo errore al tiro, ma non è il solito torero nell’arena. E poi pesano tremendame­nte le 10 palle perse. «Quelle ci sono costate molto care - dice Pianigiani - e sono responsabi­lità nostra. Il secondo quarto ha fatto la differenza, anche se poi abbiamo perso nei possessi finali». Ricucito il -14, Milano infatti sembra programmar­e un film già visto con Efes e Khimki, risalendo fino a -2. «Siamo stati bravi a non perdere la calma in attacco, rimanendo determinat­i in difesa» spiega un raggiante Garcia. Eriksson e i liberi mettono Milano in un angolo in cui non riesce ad uscire. I colpi di Micov e James vanno a vuoto. «Abbiamo sbagliato alcuni tiri aperti - conclude Pianigiani -, ma la differenza l’ha fatta il livello di energia. Il loro è stato superiore, mentre noi non ne avevamo a sufficienz­a per vincere. Non condivido però la parola crisi, significa leggere in maniera sbagliata l’Eurolega. Tre sconfitte di fila capitano a tutti, tranne che alle prime tre. Vorrebbe dire che siamo tutti in crisi». Magari non è così. Dimostrarl­o in casa del Fenerbahce, al prossimo giro, non sarà facile.

FATTI E PAROLE Milano subisce la taglia fisica avversaria e finisce anche sotto di 14

L’ex c.t.: «Decisivo il 2° quarto, troppe le palle perse. Ma non vedo la crisi»

 ?? CIAMILLO ??
CIAMILLO

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy