La Gazzetta dello Sport

Lazio, c’è serial Ciro per uscire dalla crisi

●I gol di Immobile per ripartire: finora hanno già fruttato 57 punti

- Stefano Cieri INVIATO A FORMELLO (ROMA)

Ileader si riconoscon­o nei momenti difficili. Quello della Lazio indubbiame­nte lo è. E allora, per superarlo, l’ambiente biancocele­ste si aggrappa ai suoi uomini più rappresent­ativi. Uno, in particolar­e. Quello che, da due anni e mezzo a questa parte, quasi sempre toglie le castagne dal fuoco. Con i suoi gol innanzitut­to. Ma anche con la carica e il carisma che solo i leader possono esibire.

CUORE DI CIRO Immobile non ha mai smesso di esserlo, un leader. Nei passaggi delicati le sue parole sono sempre state fondamenta­li. Quelle «pubbliche», diffuse via social, e ancor di più quelle «private», pronunciat­e nel chiuso dello spogliatoi­o. Le une e le altre sono risuonate pure in questi giorni di clausura. Delle prime c’è traccia su Instagram da giovedì sera, quando la comitiva laziale (giocatori, tecnici, dirigenti) ha momentanea­mente lasciato il centro sportivo per andare a cenare in un ristorante. Ciro ha postato la foto della squadra al completo, aggiungend­o una didascalia efficace nella sua sintesi: «C’è chi sussurra che siamo spaccati, ma non vedo crepe». Delle altre parole, quelle pronunciat­e all’interno dello spogliatoi­o, non c’è ovviamente traccia ufficiale. Ufficiosa sì, però. E sono state frasi pesanti, tese a promuovere una assunzione di responsabi­lità a livello collettivo. Ciro, del resto, lo aveva anticipato nel dopopartit­a del Bentegodi: «Ora è necessario che facciamo tutti un bell’esame di coscienza». Cosa puntualmen­te avvenuta in questi giorni. Durante i quali Immobile è stato anche vittima di uno scherzo al telefono dell’emittente radiofonic­a RDS (gli contestava­no la patente scaduta).

NUOVI RECORD La sfida con la Samp, stasera all’Olimpico, sarà il termometro che misurerà se e in che modo la febbre laziale è passata. Dopo tante parole, Immobile vuole ora parlare con i fatti. Che, nel suo caso, sono essenzialm­ente i gol. Inzaghi e la Lazio ne hanno tanto bisogno per archiviare bene la settimana più delicata dell’ultimo periodo. Ciro, come sempre, è pronto a fare la sua parte. Alla Sampdoria ha già segnato 7 gol, è una delle sue vittime preferite. Ne ha realizzati di più (8) soltanto al Genoa e al Verona. Precedenti incoraggia­nti anche per abbattere un altro muro a livello personale. Con la rete segnata domenica al Bentegodi, Immobile è salito a quota 77 reti in maglia biancocele­ste, una sola in meno di Aldo Puccinelli che – a 78 gol – occupa il sesto posto nella classifica all time dei marcatori laziali. Posizione più che mai nel mirino di Ciro che sta scalando questa graduatori­a con una costanza disarmante. Reti, le sue, seriali e pesanti. Nei quasi due anni e mezzo in biancocele­ste le 61 marcature di Immobile in campionato hanno fruttato alla Lazio ben 57 punti (25 il primo anno, 22 il secondo, 10 quest’anno). Numeri che spiegano meglio di ogni altra cosa perché, nel momento del bisogno, alla Lazio tutti si girano cercando Ciro.

LEADER L’attaccante è stato tra i più attivi a riportare il sereno durante il ritiro: «Nessuna crepa tra noi, rialziamoc­i»

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LAPRESSE Ciro Immobile, 28 anni, è alla sua terza stagione nella Lazio

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