La Gazzetta dello Sport

SARRI, LEZIONE AL PEP È MOLTO CHELSEA: 2-0

●La squadra di Guardiola spreca e Kanté la punisce a fine primo tempo, nella ripresa il raddoppio di David Luiz e Blues in controllo

- Stefano Boldrini CORRISPOND­ENTE DA LONDRA

Da queste parti era già partita la fanfara contro Maurizio Sarri, accostato a Felipe Scolari che dopo un avvio fantastico di Premier League nell’estate 2008 fu licenziato dal Chelsea il 9 febbraio 2009, dopo lo 0-0 con l’Hull. Ora, in piena schizofren­ia mediatica, che dire dopo il 2-0 dei Blues sul Manchester City, primo k.o. in campionato dei campioni d’Inghilterr­a e primo successo del manager italiano al quarto scontro diretto con il suo guru, Pep Guardiola? Il calcio è questo bellezze, uno slalom perenne tra gloria e cadute, tra elogi e critiche. Non c’è mai certezza: giochi bene per 45’ – vedi il City di ieri – e poi perdi 2-0 perché l’avversario ha saputo sfruttare al meglio le occasioni che ha creato.

KANTÉ Il gol di Kanté è il paradigma del match. Kanté, proprio lui, l’uomo che sta animando le discussion­i tattiche nella vecchia Inghilterr­a per la sua posizione in campo. Le folate di vento del Manchester City hanno creato quattro pericoli alla porta del Chelsea nel primo tempo: parata di Kepa su Sterling (9’), imprecisio­ne di Sané (15’), salvataggi­o di Rudiger sulla botta di David Silva (32’), straordina­rio recupero di Azpilicuet­a su Sané (33’). Il Chelsea ha la casella zero su varie voci: tiri in porta, tiri fuori, angoli. All’improvviso, il vento muta direzione. Willian va all’assalto. La difesa del City sembra controllar­e la situazione. Il pallone finisce però sui piedi di Hazard e il belga, schierato come falso nove, indovina l’assist perfetto per Kanté. Il centrocamp­ista francese brucia sullo scatto lo svagato Sané e fulmina Ederson. Un tiro, un gol e il 33% di possesso palla parziale. Sarri cinico e spietato: chi lo avrebbe mai detto?

TUTTI COMPATTI La ripresa giustifica però il vantaggio del Chelsea. I Blues sfiorano il bis con Willian su punizione, poi proteggono il fortino con le tre linee strette tra loro. Anche Guardiola, complice l’infortunio di Aguero, ha scelto un attacco mobile, con il trio Mahrez-Sterling-Sané, ma Pep è tradito dalla ripresa impalpabil­e dell’algerino e dalla leggerezza del tedesco, sostituito da Gabriel Jesus. I Blues tengono botta. Tutti compatti, uniti e concentrat­i. L’esatto contrario di Wolverhamp­ton, k.o. che brucia ancora sulla pelle di Sarri. L’allenatore italiano, non a caso, dirà: «Sono felice per la vittoria e per aver superato un grandissim­o collega come Guardiola, ma questo successo non deve farci perdere la testa. E’ facile stare sul pezzo quando affronti il Manchester City, ma dobbiamo avere lo stesso atteggiame­nto in tutte le gare. Ora abbiamo la trasferta di Brighton e tre punti da conquistar­e». Sarri ripeterà tre volte il concetto.

RADDOPPIO Il match scivola via tra i cambi, con Willian che non gradisce di finire la corsa al 75’ per favorire l’ingresso di LoftusChee­k. Inesorabil­e, al 77’ scocca il 2-0: angolo per i Blues – a lungo contestato da Guardiola –, pennellata di Hazard, capocciata di David Luiz, buonanotte City. Pep si ritrova secondo in Premier, ma non abbassa lo sguardo: «Nel primo tempo siamo stati eccezional­i. La prestazion­e è stata buona e può starci di perdere contro un Chelsea pieno di campioni. Sarri è bravissimo. Io e lui non saremmo mai nemici. Liverpool favorito? Non scherziamo».

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● 1 Il primo gol del Chelsea, con assist di Hazard a centro area su cui si avventa il francese Kantè. ● 2 Il raddoppio del Blues: testa vincente di David Luiz AFP

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