La Gazzetta dello Sport

IL PALERMO ALLUNGA ZENGA VINCE ANCORA

●Palo di Mancosu, Vigorito super Nesta: «Alla fine abbiamo gestito»

- Giuseppe Calvi LECCE

Dopo il saluto finale all’arbitro Marinelli, a centrocamp­o Liverani e Nesta, vecchi compagni nella Lazio e tuttora grandi amici, si abbraccian­o e parlano, magari senza dirsi che, per diversi motivi, lo 0-0 può essere accettato come un passo avanti delle loro squadre. Il Perugia ha sprecato di più, prima per l’errore di Melchiorri e poi con Han, Vido e ancora l’esperto attaccante, fermati dal portiere Vigorito sulla via del gol. Ma il Lecce ha fatto tremare gli umbri in avvio di ripresa con Mancosu, che ha colpito il palo. Così, diventa «speciale» questo 0-0 (una novità in campionato per le due formazioni): prima del match al Via del Mare, i gialloross­i solo ad Ascoli erano rimasti a secco, mentre il Perugia ha saputo mantenere inviolata la propria porta in trasferta dopo aver incassato gol per 13 incontri consecutiv­i fuori casa.

LE MOSSE Liverani imposta la partita anche in funzione delle caratteris­tiche degli avversari. A parte l’inseriment­o di Fiamozzi al posto di Calderoni (infortunat­o) e il rientro di Tabanelli per Armellino, punta in attacco sul tandem leggero Falco-Palombi, supportato da Mancosu, con l’obiettivo di non dare precisi riferiment­i ai prestanti difensori del Perugia. Nesta deve rinunciare al marcatore Cremonesi e dà spazio subito a Mazzocchi, mentre sulla linea offensiva, accanto a Vido, ritorna Melchiorri, con Mustacchio in panchina. Le due luci Mancosu e Verre non si accendono; a inventare qualcosa ci provano Petriccion­e e Falco e, dall’altra parte, Bordin e l’imprendibi­le Kingsley, al quale il Perugia affida la missione di aprire la difesa del Lecce.

GRIFONE AVANTI La partita a scacchi non produce spettacolo, Liverani e Nesta badano anche a non scoprirsi. Per un tempo si vive solo su qualche iniziativa in ripartenza e, dopo un errore di Meccariell­o (palla of- ferta a Verre), Melchiorri spara alto il pallone del possibile vantaggio. Nella ripresa, scampato il pericolo sul palo centrato da Mancosu, il Perugia, sulle ali di Kingsley, mette alle corde ripetutame­nte gli avversari. Ma sale in cattedra Vigorito, che blinda il pareggio con parate decisive su Melchiorri (due volte), Han e Verre; e, quando non ci arriva il portiere, ci pensa Petriccion­e a ribattere sulla linea di porta una conclusion­e di Vido. «Partite come questa si possono pure perdere: ecco perché, anche per la stanchezza, nei minuti finali abbiamo fatto un lungo possesso palla», commenta Nesta. «A me il match è piaciuto. E’ vero, un po’ abbiamo sofferto il Perugia; eppure siamo andati vicini alla vittoria, con il palo di Mancosu», l’analisi di Liverani.

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L’abbraccio tra Alessandro Nesta, 42, e Fabio Liverani, 42 LEZZI

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