La Gazzetta dello Sport

Prandelli cuore Genoa «Voglio dare emozioni»

●Il nuovo tecnico rossoblù torna in A dopo otto anni: «Aprire un ciclo? Ognuno di noi sogna di trovare il grande amore per sempre»

- Filippo Grimaldi GENOVA

Oggi (ri)comincia l’avventura del maestro Cesare, dopo 3.129 giorni dalla sua ultima panchina in serie A: 16 maggio 2010, BariFioren­tina 0-2. Intanto, però, l’uomo nuovo voluto dal presidente Enrico Preziosi per rilanciare il Genoa è già riuscito a rasserenar­e gli animi. Se pensiamo che Prandelli è alla guida del Genoa da quarantott’ore, si tratta già di un grande risultato: «Per me è importante creare empatia», sussurra lui, che non ha mai avuto bisogno di alzare le voce per far valere le proprie idee e, in questo, assomiglia maledettam­ente a un altro allenatore che qui quasi trent’anni fa ha lasciato il segno: Osvaldo Bagnoli.

NUOVA ERA Prandelli è entrato nel Genoa in punta di piedi. S’è accodato al messaggio di ringraziam­ento che il d.g. Giorgio Perinetti ha inviato a Ivan Juric («la sua passione è stata encomiabil­e»), e poi ha fatto capire come il suo desiderio sia quello di poter aprire un ciclo anche al Genoa: «Ognuno di noi spera sempre di trovare il grande amore e di non cambiare mai». Così, mentre il d.g. rossoblù riconoscev­a come «tutti dobbiamo prenderci le nostre responsabi­lità, a cominciare dal sottoscrit­to, perché non abbiamo dato una buona immagine come squadra. Se abbiamo deciso di cambiare, è stato perché eravamo in difficoltà, e ci siamo affidati a una persona di grande competenza, esperienza e sensibilit­à umana. Perciò abbiamo scelto Prandelli, con il quale il percorso comune sarà positivo e duraturo».

PROPOSITI L’ex c.t. azzurro ha incassato la fiducia con un sorriso, anticipand­o la sua prima ricetta per far tornare il sorriso ● Gli anni trascorsi dall’ultima panchina in serie A di Cesare Prandelli: era il 16 maggio 2010, Bari-Fiorentina 0-2. Oggi al Ferraris riparte l’avventura al Genoa ed ai genoani: «Sono arrivato nella società più antica d’Italia, il cui stadio mette una pressione pazzesca. Sono sempre stato accompagna­to dall emozioni, e adesso provo proprio questa sensazione. Spero di poter aiutare la squadra a ritrovare la sua strada, e sono convinto che già da questa prima partita con la Spal ritroverem­o l’unità con la nostra gradinata». MESSAGGIO Che proprio ieri sera, fra l’altro, ha voluto dare il suo benvenuto a Prandelli con a nota ufficiale: «Speriamo che lei possa riportare il Genoa dove merita». Un peso specifico elevato, quello della tifoseria, tanto che Prandelli ha voluto ricordare una sua partita in cadetteria da avversario a Marassi, dove il Genoa riuscì a ribaltare il risultato proprio grazie alla spinta della sua gente. Preziosi voleva Prandelli, Prandelli aspettava il Genoa: «Non ho accettato altre offerte all’estero. Poi, quando dopo la partita di coppa Italia mi ha chiamato il presidente Preziosi, ho capito che era il momento di tornare».

CAUTELA Non stravolger­à la squadra. Non subito, almeno: «Sarebbe folle». Possibile il passaggio soft a un 3-5-2, con una squadra «che non improvvisi, ma vada in campo senza cercare di risolvere la partita individual­mente». L’obiettivo primario è comunque «togliere velocement­e tutti i pensieri negativi», senza appellarsi «alla malasorte». Non sarà «dogmatico sui sistemi di gioco». Il calcio è cambiato, Prandelli intende adeguarsi: «Quando ho rimesso gli scarpini da calcio, è stato come tornare in bici e ricomincia­re a pedalare». E ora non vuole fermarsi più.

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GENOA SPAL

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LAPRESSE A sinistra: Cesare Prandelli dirige il primo allenament­o a Pegli; sopra, la presentazi­one del tecnico con il d.g. Perinetti

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