IL NUOVO SARRI, GIOCO E CONCRETEZZA
Il Chelsea di Maurizio supera Guardiola
Gli invincibili di Guardiola si fermano a Stamford Bridge e la Premier si veste di rosso. Il colore del Liverpool di Klopp che sorpassa il Manchester City e si piazza da solo in testa alla classifica. Il duello continua, i Reds mettono la freccia ma la strada per il titolo è lunghissima e sempre di più l’impressione è che saranno queste due squadre a giocarsela fino alla fine. Una grossa mano al Liverpool, anzi molto di più, arriva dal Chelsea di Maurizio Sarri. I Blues venivano da un brutto momento (due sconfitte con Tottenham e Wolverhampton con in mezzo la vittoria sul Fulham) e Maurizio Sarri non aveva mai battuto Pep Guardiola, al quale si è sempre ispirato nella sua idea di calcio. Parliamo di due fuoriclasse della panchina, dal punto di vista tattico è difficile trovare di meglio in tutto il pianeta e nel primo tempo Chelsea e City sono state disegnate dai due allenatori in maniera identica: pressing asfissiante, ritmo micidiale e attaccanti in continuo movimento. Il falso nueve ormai non è una novità e infatti a Stamford Bridge i centravanti sono partiti in panchina e ci sono pure rimasti ad eccezione di Gabriel Jesus, mandato in campo solo a inizio secondo tempo quando il Chelsea era già in vantaggio. Giroud ha giocato tre minuti, Morata non si è neanche tolto la tuta. Il risultato premia Sarri e condanna Guardiola, ma non siamo del tutto convinti che giocare senza un vero attaccante sia la strada migliore per arrivare al gol, soprattutto se non riesci a farne neanche uno come è capitato ieri al City. Il campionato inglese, che da sempre è l’inno al calcio d’attacco, ha dimostrato una volta di più che la fase difensiva sta diventando sempre più importante. Il Liverpool che nelle scorse stagioni segnava valanghe di gol e ne incassava altrettanti ha capito la lezione e dopo sedici giornate di campionato ha incassato solo 6 gol. E Sarri che viene dal nostro calcio, anche se la sua filosofia è decisamente guardiolana, ha scelto la compattezza per dare scacco a Pep. Quando il City sembrava un’onda in grado di travolgere tutto, Sarri ha capito che bisognava arretrare di qualche metro e non esagerare nel pressing offensivo. Bisognava resistere, non commettere errori e poi cercare di sfruttare le proprie possibilità. Il delitto perfetto si è consumato alla fine del primo tempo con la ripartenza dei Blues che ha portato al gol di Kanté. Il mago catalano non ha trovato nella sua ricchissima panchina le armi per ribaltare una partita che con il raddoppio di David Luiz ha preso definitivamente la strada del Chelsea. I londinesi a otto punti dalla capolista difficilmente potranno rientrare in corsa per il titolo, ma possono diventare la mina vagante di una Premier della quale Sarri ha già capito tutto.