La Gazzetta dello Sport

BIATHLON, IL RITORNO DI DOROTHEA

La vittoria dell’azzurra in Coppa del Mondo

- Di FAUSTO NARDUCCI email: fnarducci@rcs.it twitter: @Ammapp1

L’immagine ieratica di Dorothea Wierer ci sta benissimo sulla copertina di questo sabato dedicato all’Immacolata. Noi l’avevamo lasciata un po’ delusa alla fine dell’ultima stagione quando nella scala dei valori del biathlon per i nostri Awards le avevamo preferito Lisa Vittozzi sostanzial­mente in virtù dei migliori piazzament­i individual­i (nella partenza in linea la sappadina era stata quarta con due posizioni davanti all’altoatesin­a) da abbinare al valoroso bronzo della staffetta mista all’Olimpiade di PyeongChan­g. Ma non c’è dubbio che Dorothea era rimasta nei nostri cuori di sportivi non soltanto per l’avvenenza ma perché bisogna concederle il merito di aver sdoganato di fronte al grande pubblico questa disciplina. Dorothea non si è mai limitata a vincere ma ha dimostrato che si può alternare lo sci di fondo e la carabina nei duri allenament­i nei boschi senza rinunciare alla propria immagine di donna. E ieri, dopo qualche delusione, è stato stimolante rivedere la pluricampi­onessa mondiale juniores del 2011 mentre rilucidava le cinque medaglie olimpiche e mondiali sotto gli occhi delle tradiziona­li avversarie nella prima tappa stagionale di Pokljuka in Slovenia.

Dopo il terzo posto di domenica scorsa con la staffetta mista, è stato anche il nostro tifo a spingerla al secondo posto della gara sprint di 7,5 km alle spalle della solida finlandese Kaisa Makarainen. Poco importa che gli sci abbiano dovuto cedere 14 secondi alla rappresent­ante di uno dei Paesi più in ascesa nel panorama del biathlon perché in fondo siamo ai primi passi di stagione: il bello è stato rivedere Dorothea infallibil­e al tiro dove un errore è invece costato il podio proprio alla Vittozzi. E, anche se per il momento ha solo un valore simbolico, è importante per la finanziera, che vanta già 33 podi nella rassegna, cominciare la stagione addirittur­a col pettorale giallo spettante alla leader della Coppa del Mondo, il ruolo che le è più consono fin da quando nel 2008 divenne la prima italiana a vincere un oro ai Mondiali giovanili. Oggi nell’inseguimen­to che tiene conto della classifica della sprint la Wierer potrà puntare già a vincere la settima gara di Coppa pensando al prossimo grande traguardo che l’aspetta: i Mondiali 2020 nella sua Anterselva. Lì dove il biathlon è una religione era stato naturale mettersi sci e carabina in spalla già a dieci anni ma quando è arrivato il momento Dorothea non ha esitato a trasferirs­i col marito Stefano Corradini in Val di Fiemme dove il suo amore per i bambini potrà trovare il naturale coronament­o. Il ponte festivo prenataliz­io degli appassiona­ti di biathlon si è messo bene.

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