PAQUETÀ LA CHAMPIONS È QUA MA IL TORO VUOLE ROVINARE LA FESTA
In tribuna il nuovo acquisto, in campo il duello del gol: Higuain per il -1 dall’Inter e Belotti per il -1 dal 4° posto
MILANO
L’arrivo di Kakà, oggetto del paragone più frequente, caricò il Milan d’entusiasmo: due settimane dopo lo sbarco di Ricky la squadra sollevò la Supercoppa Europea nello stadio del Monaco, dopo aver piegato il Porto di Mourinho. L’augurio rossonero è che, stasera, la presenza di Paquetà a San Siro sia allo stesso modo benaugurante: nel posticipo con il Toro il brasiliano farà da semplice spettatore (come successe quella volta a Kakà) ma la sola presenza del nuovo gioiello renderà l’atmosfera più brillante. Un successo sarebbe infine perfetto per impreziosire la serata e soprattutto la classifica. Se dall’incrocio Milano-Torino Gattuso uscisse vincitore, dopo la sconfitta dell’Inter con la Juve, porterebbe i suoi a meno uno dai nerazzurri. Un punto indietro ma uno avanti nel derby degli acquisti. Consolidare il quarto posto avrebbe di per sé un grande valore: la strada è lunga e in salita ma durante il percorso il Milan potrà presto esser preso per mano anche da Paquetà. L’ultima partecipazione alla Champions è del 2013-2014, la stagione del ritorno rossonero di Ricky: tutto torna.
SFIDA D’EUROPA Per rientrare tra le prime quattro Gattuso metterebbe subito la firma ma la scalata si compirà solo se nel frattempo metterà un autografo su partite come questa: il Torino entrerà allo stadio forte del sesto posto che oggi ugualmente gli varrebbe l’Europa. In campionato, con la vittoria sul Genoa ha ritrovato anche i gol di Belotti: ora può staccare la Roma e avvicinare ulteriormente la Lazio. Per ritrovare un orizzonte simile bisogna arrampicarsi indietro negli anni. Come si conviene a ogni vigilia i due allenatori si sono scambiati complimenti reciproci, ma questa volta sono sembrati più sinceri. Gattuso ha applaudito la capacità di Mazzarri di disporre una squadra sempre organizzata, Mazzarri si è detto sorpreso dal lavoro di Rino, uscito sempre rinforzato dalle tempeste che gli si sono presentate davanti, dalla pressione dell’ambiente alla catena di infortuni. Stasera, sbrigati gli ultimi convenevoli prima dell’inizio, sarà partita vera. Le motivazioni ospiti sono serie, ma è il Milan che può permettersi ancora meno di scherzare. Al successo sul Parma deve essere data continuità immediata perché chi punta velocemente in alto non può concedersi tante soste. A maggior ragione visto che, anche in campionato, ritroverà il proprio trascinatore Higuain.
NUMERI D’ORO Alle spalle dell’argentino ci sarà presto un brasiliano di Paquetà, una piccola isola della Baia di Guanabara davanti a Rio de Janeiro: originario del luogo, Lucas Tolentino Coelho de Lima, è diventato per tutti Paquetà, secondo colpo più caro (di nuovo dietro al Pipita) dell’era Elliott. Dorival Junior, l’ultimo allenatore che lo ha avuto in Brasile, lo descrive come un giocatore «fondamentale per la partecipazione all’azione difensiva quanto a quella offensiva. Per questo è simile a De Bruyne o Modric». La suggestione Kakà però resta: come Ricardo,
PRESENTE
L’ex Flamengo seguirà la nuova squadra dal vivo e studierà i movimenti del futuro compagno Higuain
Paquetà arriva al Milan a ventun’anni. E come lui è particolarmente devoto. Kakà ha vinto in rossonero l’ultimo Pallone d’Oro prima del decennio equamente diviso tra Messi e Ronaldo. Paquetà - oggi lo sbarco, da domani test e ricerca della casa - deve ancora dimostrare tutto ma i numeri sono da predestinato: a 19 anni ha segnato il primo gol con un pallonetto da 40 metri al Madureira. Nel 2017 segna in due finali: in Coppa del Brasile con il Cruzeiro e nella Coppa Sudamericana all’Independiente. Nell’ultima stagione ne ha fatti 10 in 32 partite partendo da una zona più centrale del campo, spartita con l’ex juventino Diego. Per i siti di analisi brasiliani è stato il migliore del torneo: un mix impareggiabile di 95 tiri, 41 passaggi chiave, 79 tackle, 55 dribbling. Bravo a terra e in aria: primo tra i centrocampisti per contrasti aerei vinti. Sarà il 35° brasiliano del Milan: le qualità dicono che non finirà come con Roque Junior, Ricardo Oliveira o Luiz Adriano. Semmai potrà seguire la scia luminosa di Kakà, Rivaldo, Ronaldinho, Thiago Silva, Pato e Cafù. Stasera, senza giocare, avrà già i riflettori puntati addosso.