La Gazzetta dello Sport

Juve l’orologio CR7 in Svizzera per arrivare puntuale al primato

●Le idee dell’a.d. conquistan­o i grandi ex: «Ma il nuovo stadio meglio tutto rossonero»

- Marco Fallisi Alessandra Gozzini MILANO IL PIANO DEL MANAGER SUDAFRICAN­O

Un nuovo stadio di proprietà con l’Inter, investimen­to sui vivai, sviluppo del brand nel mondo, orgoglio e senso di appartenen­za: sono i cardini del progetto di Ivan Gazidis, a.d. del Milan, per riportare in alto il Diavolo. La Gazzetta li ha illustrati ieri: ecco cosa ne pensano tre grandi ex

Per tornare in cima vanno scalati due versanti. E i sentieri sono destinati a incrociars­i spesso: il Milan vorrà arrampicar­si nelle parti più alte della classifica e insieme far risalire i conti. Sono le due strade che Ivan Gazidis, nuovo amministra­tore delegato rossonero, ha spiegato alla Gazzetta di voler percorrere. Il primo passo per tornare grandi è ripartire dai più piccoli e in mezzo coltivare il talento: Gazidis è stato spesso a Milanello, ma prima ancora si era presentato al Vismara, il centro sportivo delle giovanili. Insieme al fisico può crescere in questo modo anche un animo milanista: il senso d’appartenen­za diventereb­be il tratto distintivo. Leonardo, Gattuso e Maldini, il capitano dei record, sono la vetta a cui poter ambire: per Gazidis sono i vertici perfetti dell’area sportiva. Il lato commercial­e è meno romantico ma lo stesso determinan­te e ripido: il bilancio del club è tornato a essere quello di quindici anni fa, e ora è necessario riportarsi alla stessa quota dei top club. I vari step

passano da marketing e merchandis­ing, sponsor (ieri a Milanello un pranzo con le aziende, presente anche Scaroni) e soprattutt­o da uno stadio di proprietà in condivisio­ne con l’Inter.

VALORI Il Milan vorrà tornare al culmine il prima possibile, ma ogni passo dovrà essere ponderato e ben saldo alla parete della montagna. Giovanni EX DIFENSORE DEL MILAN

Galli che con il Milan è arrivato a guardare tutti dall’alto – in Italia, in Europa e nel mondo – seguirà il nuovo proposito rossonero: «Non sarà un progetto a breve termine, ma da portare avanti negli anni. Gazidis ha portato un’idea, e le idee sono quelle che mancano al nostro calcio. Ripartire dai giovani è fondamenta­le: se cresci con dei valori li sentirai sempre tuoi. È quanto serve alle squadre di ogma, gi per tornare vincenti e il Milan ne è l’esempio perfetto: vinceva quando c’erano giocatori arrivati da ragazzi e ha smesso di farlo quando ha ceduto tutti quelli che negli anni avevano formato un gruppo solido». Uno di quei ragazzi era Filippo Galli, diventato poi tra i più grandi. L’idea della formazione, per chi ha guidato il settore giovanile rossonero dal 2009 al 2018, non può che essere rilanciata: «Gazidis mi ispira grande fiducia, sono certo che riporterà in alto il club. Il progetto di investire sui giovani va nella direzione giusta e riprende una tendenza che aveva contraddis­tinto gli ultimi anni dell’era Berlusconi. Oggi Donnarum- Calabria e Cutrone sono titolari, la cessione di Locatelli ha portato 12 milioni: il senso di appartenen­za è l’esito di un percorso, è stato un punto di forza e deve esserlo ancora». Mauro Tassotti ha diviso la militanza rossonera tra i diciassett­e anni della carriera da giocatore e i diciotto in panchina, allenando anche i ragazzi. È una sintesi perfetta della nuova cultura: «Scegliendo Maldini e Leo il senso d’appartenen­za è già riesploso. In un Milan meno competitiv­o come quello degli ultimi anni lanciare i giovani era una necessità, e dunque più facile. Ora anche con ambizioni diverse deve essere riproposta la stessa linea: formazione e preparazio­ne».

BENE PUNTARE SUL VIVAIO: IL SENSO DI APPARTENEN­ZA È UN PUNTO DI ARRIVO

FILIPPO GALLI

NUOVO STADIO Lasciare San Siro, simbolo di una storia gloriosa, può dunque essere una controindi­cazione? Per Giovanni Galli no, ma con riserva: «Il calcio si evolve e ci sono esigenze diverse. La filosofia straniera di Gazidis va in questa direzione. Ma sarebbe meglio una casa tutta del Milan». Tassotti si allinea: «L’idea di lasciare San Siro fa effetto ma risponde alla nuove necessità. Uno stadio nuovo, bello e solo per il Milan non mi dispiacere­bbe». Chiude Filippo Galli: «Da tifoso, oltre che da ex, ne preferirei uno di proprietà solo del Milan: già lasciare il Meazza è difficile, se proprio dobbiamo meglio trasferirs­i in un impianto tutto nostro».

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 ?? LAPRESSE ?? Ivan Gazidis, 54 anni, sudafrican­o, a.d. del Milan dal 5 dicembre 2018, dopo 9 anni all’Arsenal
LAPRESSE Ivan Gazidis, 54 anni, sudafrican­o, a.d. del Milan dal 5 dicembre 2018, dopo 9 anni all’Arsenal
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