La Gazzetta dello Sport

Catania macabra: una testa di maiale per Lo Monaco

●La scoperta al centro del Massimino con un messaggio di insulti per l’a.d. Che dice: «La nostra città non è questa»

- Giovanni Finocchiar­o CATANIA

Un’intimidazi­one? Una burla? Lo sfogo isolato di chi si professa tifoso ma non lo è? La Digos di Catania indaga sul ritrovamen­to, al centro del terreno di gioco dello stadio Massimino, di una testa mozzata di un maiale, «dotato» di parrucca e occhiali e con accanto la scritta: «Sono Lo Monaco e sono un porco». A scoprire il tutto sono stati i custodi dello stadio. C’era qualcosa in mezzo al campo. A quel punto, è stata avvertita la Digos che ha proceduto ai rilievi, mentre la Procura ha aperto un’indagine. A giorni verrà ascoltato proprio l’a.d. del Catania che ieri ha diffuso una nota per evitare che si generalizz­assero discorsi su città, tifo e squadra: «Il rispetto delle indagini e del lavoro delle forze dell’ordine e della magistratu­ra, nelle quali ripongo massima fiducia, esclude l’opportunit­à di un commento approfondi­to. Vorrei ribadire che la città di Catania e la passione sincera manifestat­a per la società, sentimento sempre dimostrato con una corretta e costante partecipaz­ione, non meritano di essere offuscati da questi gesti».

DIFESA Lo Monaco fa scudo sulla città: «Catania è ben altro: l’immagine di Catania, che ci rende orgogliosi, va difesa da certi individui, spinti esclusivam­ente dal desiderio di ritagliars­i quel minimo spazio da protagonis­ti che altrimenti non avrebbero mai. Questi soggetti non si rendono conto che non saranno mai tifosi del Catania».

ISTITUZION­I Anche il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, ha manifestat­o solidariet­à: «Un fatto di violenza molto grave che nulla c’entra con lo sport, che invece è sana passione, agonismo e voglia di affermare i valori della leale competizio­ne. Mi auguro che presto vengano individuat­i i colpevoli». Anche il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, ha spedito al Catania e a Lo Monaco un messaggio: «Un atto delinquenz­iale: mi auguro le forze dell’ordine preposte assicurino alle patrie galere chi lo abbia compiuto. Caro Pietro, so che tu sei forte e non arretrerai di un centimetro, anzi sarai ancora più combattivo. Io, la Lega Pro ti siamo vicini e pronti a schierarci con te. Dicci pure cosa possiamo fare più e meglio». E ai responsabi­li del fatto: «Pietro ama il Catania, si spende per riportare il club ove merita stare; voi non siete tifosi di una maglia tra le più gloriose del calcio italiano, siete feccia che rovina il lavoro serio, il tifo vero, l’amore forte». Messaggi di solidariet­à anche dall’Ussi di Catania, dalla Leonzio e dal Siracusa.

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IPP Pietro Lo Monaco, 64 anni, è l’a.d. del Catania

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