Catania macabra: una testa di maiale per Lo Monaco
●La scoperta al centro del Massimino con un messaggio di insulti per l’a.d. Che dice: «La nostra città non è questa»
Un’intimidazione? Una burla? Lo sfogo isolato di chi si professa tifoso ma non lo è? La Digos di Catania indaga sul ritrovamento, al centro del terreno di gioco dello stadio Massimino, di una testa mozzata di un maiale, «dotato» di parrucca e occhiali e con accanto la scritta: «Sono Lo Monaco e sono un porco». A scoprire il tutto sono stati i custodi dello stadio. C’era qualcosa in mezzo al campo. A quel punto, è stata avvertita la Digos che ha proceduto ai rilievi, mentre la Procura ha aperto un’indagine. A giorni verrà ascoltato proprio l’a.d. del Catania che ieri ha diffuso una nota per evitare che si generalizzassero discorsi su città, tifo e squadra: «Il rispetto delle indagini e del lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura, nelle quali ripongo massima fiducia, esclude l’opportunità di un commento approfondito. Vorrei ribadire che la città di Catania e la passione sincera manifestata per la società, sentimento sempre dimostrato con una corretta e costante partecipazione, non meritano di essere offuscati da questi gesti».
DIFESA Lo Monaco fa scudo sulla città: «Catania è ben altro: l’immagine di Catania, che ci rende orgogliosi, va difesa da certi individui, spinti esclusivamente dal desiderio di ritagliarsi quel minimo spazio da protagonisti che altrimenti non avrebbero mai. Questi soggetti non si rendono conto che non saranno mai tifosi del Catania».
ISTITUZIONI Anche il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, ha manifestato solidarietà: «Un fatto di violenza molto grave che nulla c’entra con lo sport, che invece è sana passione, agonismo e voglia di affermare i valori della leale competizione. Mi auguro che presto vengano individuati i colpevoli». Anche il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, ha spedito al Catania e a Lo Monaco un messaggio: «Un atto delinquenziale: mi auguro le forze dell’ordine preposte assicurino alle patrie galere chi lo abbia compiuto. Caro Pietro, so che tu sei forte e non arretrerai di un centimetro, anzi sarai ancora più combattivo. Io, la Lega Pro ti siamo vicini e pronti a schierarci con te. Dicci pure cosa possiamo fare più e meglio». E ai responsabili del fatto: «Pietro ama il Catania, si spende per riportare il club ove merita stare; voi non siete tifosi di una maglia tra le più gloriose del calcio italiano, siete feccia che rovina il lavoro serio, il tifo vero, l’amore forte». Messaggi di solidarietà anche dall’Ussi di Catania, dalla Leonzio e dal Siracusa.