La Gazzetta dello Sport

Fill, la schiena fa male Rinuncia alla discesa

●Dopo il volo a Beaver, in Val Gardena per l’azzurro a rischio anche il superG Oggi prima prova : 11.45

- Marisa Poli

Sabato Peter Fill non parteciper­à alla discesa della Val Gardena e anche la sua partecipaz­ione al superG di venerdì è in forte dubbio. I segni dopo la brutta caduta nella discesa di Beaver Creek di venerdì 30 novembre ci sono ancora e Fill già oggi non parteciper­à neanche alla prima prova cronometra­ta sulla Saslong, prevista alle 11.45. La decisione è stata presa ieri sera, di concerto con i tecnici della Nazionale. «L’ematoma sulla schiena è grosso — spiega l’azzurro, che abita a pochi chilometri dalla pista —, ho provato a sciare, ma quando mi metto in posizione sento ancora dolore».

RESPIRO FATICOSO Il quarto posto del dicembre 2015 Senza Peter Fill, sono nove gli azzurri impegnati da oggi (ore 11.45) nelle prove della discesa della Val Gardena: si tratta di Dominik Paris, Christof Innerhofer, Emanuele Buzzi, Mattia Casse, Werner Heel, Matteo Marsaglia, Alexander Prast, Florian Schieder e Federico Simoni. I posti a disposizio­ne per gara di sabato sono 7 (più Heel che ha il posto fisso), mentre per il superG di venerdì l’Italia ha a disposizio­ne otto pettorali (ci sarà anche Fill). Nelle gare di velocità sulla Saslong l’Italia vanta sei vittorie: 5 in discesa con Plank (1977) e Ghedina (1996, ‘98, ‘99, 2001), una con Heel in superG (2008). AFP è finora il miglior piazzament­o di Fill in Val Gardena, una pista dove non è mai riuscito a raccoglier­e molto, addirittur­a l’anno scorso ci fu l’incidente della lamina rotta e il 57° posto finale. «La botta di Beaver è stata tosta, all’inizio faticavo a respirare — racconta Fill, che è in hotel a Santa Cristina di Val Gardena con il resto della squadra —. Ho riposato per tentare di recuperare, ma ci vuole altro tempo».

AVVIO DIFFICILE Il 35enne di Castelrott­o è alle prese con un avvio di stagione complicato dall’infortunio muscolare che l’ha limitato sul finale della scorsa. «Dopo l’Olimpiade di PyeongChan­g sono stato fermo due mesi, poi ho provato a sciare e ho sentito ancora dolore. Lo strappo è tornato e alla fine mi sono dovuto fermare di nuovo, in pratica sono tornato a sciare nella trasferta americana, complicata dal fatto che per qualche giorno non abbiamo avuto i nostri materiali. In questo momento avrei bisogno di qualche giorno in più sugli sci, sono ancora un po’ insicuro, si è visto a Beaver, non sono uno che cade così. A casa i bambini mi hanno visto e si sono spaventati, poi li ho chiamati e ho spiegato che qualche volta capita. Ora mi prenderò mi prenderò tutto il tempo per guarire». Dopo la velocità in val Gardena, la prossima tappa sarebbe il 28 e 29 dicembre, a Bormio, con la discesa e il superG sulla «Stelvio».

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Peter Fill, 36 anni, qui nell’incidente in discesa a Beaver Creek

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