RECCO EXPORT «LA CHAMPIONS IN TUTTA ITALIA»
PARTITE DI COPPA ITINERANTI LE VOGLIONO PURE IN SICILIA RUDIC ALLARGA I CONFINI: «NOI COME GLI ALL BLACKS»
Nella pallanuoto che cambia, tra nuove regole e tabù infranti, si fa largo la Champions itinerante della Pro Recco. Un po’ per necessità e un po’ per allargare i confini, il club più titolato esporta i suoi assi anche per le partite casalinghe: nella scorsa stagione fu l’esperimento di Novara (12-4 sui tedeschi dello Spandau), mercoledì è toccato a Bologna (19-7 sui romeni della Steaua) dove il 9 gennaio si replicherà con gli ungheresi dell’Eger. Per le partite successive, crescono le candidature: Torino, Milano, Bergamo, Firenze, Bari, Salerno, la Sicilia. Aspettando che si facciano passi avanti nel proprio territorio (il rilancio dell’impianto di Punta Sant’Anna, la costruzione di una vasca coperta nell’ex area della fabbrica Iml), il campo abituale dei liguri resta Sori, dove l’ospitalità non è mai mancata ma c’è stato pure l’intoppo del k.o. a tavolino col Posillipo a causa di una pedana subacquea bloccata. Qui, fino a oggi, i recchesi si allenano assieme al Settebello di Sandro Campagna.
BRAND Ratko Rudic, 70 anni, il tecnico più vincente di sempre, torna sulla serata speciale di Bologna: «Tutto molto bello, dall’organizzazione agli spalti pieni. Giocare in ambienti del genere è stimolante per i ragazzi. Nelle altre nazioni in cui ho allenato (ex Jugoslavia, Stati Uniti, Croazia, Brasile, ndr) non c’erano state iniziative di società per eventi di pari importanza. Non c’è dubbio che la Pro Recco possegga un brand ormai riconosciuto e apprezzato». L’ex c.t. del Settebello lo disse alla Gazzetta il giorno in cui fu ingaggiato dai campioni d’Italia: «In ogni sport la squadra più forte suscita anche antipatie, ci sta. Ma il Recco non deve inseguire esclusivamente trofei, deve andare oltre e porsi come veicolo promozionale per tutta la pallanuoto». Sei mesi dopo, Rudic ribadisce il concetto: «Quando parlavo di progetto, non era un modo di dire, ma intendevo proprio questo. Le vittorie non sono tutto: l’attenzione verso il vivaio, un’adeguata copertura televisiva, questa Champions itinerante che serve a fare proseliti, è quel che occorre per andare lontano». E allora viene in mente un’altra supersquadra che nei suoi tour accende la passione, gli All Blacks neozelandesi. Rudic sorride: «Sì, il paragone mi piace. Fatte le debite proporzioni, ci assomigliamo. A proposito del raffronto con gli All Blacks, del resto si è sempre detto che la pallanuoto è una sorta di rugby in acqua. Durante l’esperienza col Settebello, negli Anni 90, avevo conosciuto Georges Coste, il c.t. dell’Italia, con un piacevole scambio di idee». Lunedì, la Fina ha varato le nuove regole di cui si parlava da mesi. Modifiche sui cui Rudic si trova d’accordo, ma precisando: «Abbiamo innanzitutto bisogno di investire in comunicazione e marketing. Come membro della commissione per lo sviluppo della pallanuoto, oltre che dell’associazione allenatori, ho sempre battuto questo tasto».
ORGOGLIO L’evento di Bologna, piscina Carmen Longo, ha entusiasmato Maurizio Felugo: «C’è stata una risposta meravigliosa e sono stati venduti tutti i 1.100 biglietti. Sarebbero stati 1.500 se avessimo avuto l’ok per la capienza totale. Ogni tagliando al costo di 13 euro. L’incasso – dice il trentasettenne presidente – va alla società che gestisce l’impianto, in questo caso la De Akker, che deve farsi carico dell’intera organizzazione, quindi pure dell’ospitalità per squadre e arbitri. I criteri con cui sceglieremo anche in futuro da chi farci ospitare sono chiari: una bella struttura, una città che non ammira abitualmente la pallanuoto di vertice, magari luoghi in cui abbiamo club affiliati alla nostra Academy per i giovani. A proposito di Emilia, la Futuro Acqua Modena è infatti l’ultima società in ordine di tempo a legarsi a noi». Ma a Recco lo «zoccolo PRORECCO.IT
A CHI CI OSPITA VA L’INCASSO. L’EMERGENZA CI HA STIMOLATO
MAURIZIO FELUGO IL PRESIDENTE